lunedì 27 luglio 2009

Diamo un calcio al passato


Riferendomi alla possibilità' di connessioni internet veloci per il Kenya, tempo fa avevo scritto un articolo che si intitolava "2009 l'anno del contatto", parafrasando il film (sequel del più famoso 2001: odissea nella spazio) che prevedeva invece nel 2010 l'anno del contatto.
Diciamo che il contatto c'e' stato, ma i benefici (anche in termini di costi) si cominceranno a vedere solo (forse) nel 2010, nel qual caso dovremo probabilmente ringraziare anche i mondiali di calcio in Sud Africa che richiederanno connessioni veloci, sicure ed economiche.
Qui un articolo di punto informatico di oggi sull'argomento.

domenica 26 luglio 2009

Il diario di Ferro


SETTE GIORNI IN KENYA (No 30)

20.07.09. La pace traballa. "Qualora il tribunale dell'Aia o quello locale annunci l'arresto degli indiziati delle violenze post elettorali ritorneranno le violenze" Cosi il ministro Ruto - uno dei sospettati - e leader dei Kalenjin nella Rift Valley. Questo e altri spropositi causano ansietà tra i numerosi residenti - non nativi - d'Eldoret (600 mila abitanti) ovvero i Kikuyu che investirono largamente nella zona e che soffrirono le più gravi atrocità del 2008. Di conseguenza stanno svendendo gran numero di proprietà immobili, causandone il crollo del valore. N'approfittano i Kalenjin, specialmente gli atleti carichi di soldi, che formano circa l'80% degli acquirenti.

21.07.09. Pompe funebri (tra i Luo) In seguito al decesso dell'amministratore sportivo Willy Okuthe la prima moglie, di sua iniziativa, procedeva alla cremazione del cadavere causando costernazione tra i membri del clan dei Krager e la seconda moglie, che otteneva un ordine dal tribunale per fermare la cremazione ma era in ritardo. Tuttavia il clan decideva di procedere con una "sepoltura decente" secondo le regole che tra l'altro comportano il macello di un bue e due capre. La moglie non voleva cedere la cassetta delle ceneri cosi la bara fu interrata vuota. Una "cerimonia" religiosa si terrá in seguito.

22.07.09. Acqua per tutti.(ma costosa) La corrente siccità, in molte aree del paese, induceva il mzungu canadese pensionato Lex Lutherford a tirare fuori le bacchette "magiche" e procedere ad individuare le fonti d'acqua sotterranee in diversi villaggi. L'iniziativa causava sensazione e Lex era bombardato di richieste per il suo servizio anche tramite la stampa. Peró l'impianto di un "pozzo artesiano" in regola costa circa 2 milioni di Sh (18.500 euro) e comporta due mesi di lavoro, fuori delle capacità dei poveri villaggi. Tuttavia un numero d'allevatori di bestiame stanno traendo vantaggio della "stregoneria" del mzungu canadese.

23.07.09. I cellulari fomentano i crimini. Sono sempre piú in uso dai criminali nei casi di sequestri di persone, per domandare il riscatto, o semplicemente per minacciare qualcuno alla moda delle "lettere anonime" di una volta. Un esempio pubblicato oggi sul "Nation" legge in kiswahili " tunataka kichwa chaco" (vogliamo la tua testa) La polizia da colpa alle compagnie dei cellulari che non registrano i particolari di chi compra un telefonino. D’altra parte lo stato non ha ancora una legge in vigore che, pur proteggendo il segreto personale, dia l'accesso di certe informazioni alle autorità competenti.

24.07.09. Giustizia olezzante. Una giovane magistrata, nativa della fresca Eldoret, era dislocata nella torrida Mombasa per il primo processo della carriera. La camera giudiziaria era permeata dal caldo soffocante e dal tanfo proveniente dalle latrine intasate. L'impianto dell'aria condizionata non funzionava da due settimane. Per il primo processo entravano in aula sette indiziati, che per protesta contro il maltrattamento della polizia in cella, si erano cosparsi i vestiti di sterco umano e urina. La magistrata si metteva in faccia un fazzoletto mentre s'iniziava la lettura delle accuse. A questo punto si fermavano i due ventilatori per la mancanza di corrente. La giovane magistrata, per evitare la perdita dei sensi, tramandava il processo e l'inizio della carriera per un giorno.

25.07.09. "Salviamo la foresta del Mau" Se ne parla da anni. All'indipendenza il 10% del paese era coperto da foreste, ora ne rimane meno del 1% con gravi conseguenze ambientali. La situazione è politicamente esplosiva. I politici della zona rischiano il suicidio politico se accettano l'espulsione dei "loro" occupanti illegali, mentre i Maasai minacciano di invadere la foresta e cacciarli forzatamente. Il primo ministro Odinga propone quanto segue: Pagare per il valore di 2.5 acri di terreno tutti gli illegali - estimati a diecine di migliaia - Cacciare immediatamente i commercianti di legname e carbone di legna - I "pezzi grossi"del regime di Moi, che ottennero centinaia d'acri con titoli illegali dovranno andarsene senza compenso. Il primo ministro concede che finora non ci sono i soldi per pagare chi deve andarsene o per riabilitare la foresta al costo di Sh 38 miliardi (euro 35 + milioni) e propone la solita soluzione di domandare i soldi ai paesi "donatori"

26.07.09. "L'isolotto è nostro" Cosi dichiara il presidente Kibaki in visita a Kisumu, roccaforte del primo ministro Odinga e dell'etnia dei Luo, in perenne antagonismo, anche violento, contro i Kikuyu di Kibaki. La "coreografia" della visita è stata molto bene organizzata da Odinga ormai rassegato all'accesso al "trono" nel 2012. L'annuncio di Kibaki circa l'isolotto di Migingo, accolto da ululati d'approvazione, é stato fatto piú che altro per dare un contentino ai pescatori, di maggioranza Luo che vi risiedono da secoli. Tuttavia il presidente non ha accennato a quali misure prenderà per sloggiare gli ugandesi che lo occupano da mesi.

Addendum.

L'altro giorno sul sito www.malindikenya.net si da intendere che i "wazungu" (nasoni dalla pelle bianca) di Malindi o dintorni abbiano o stiano per scoprire che la terra di Eldoret è propizia per dare alla luce i prelibati funghi "porcini" che, se fosse vero, potrebbero essere imbanditi sulle sontuose tavole dei famosi ristoranti italiani della fascia costiera del Kenya, a prezzo conveniente al riguardo di quelli importati in scatola dall'Italia.

Prima che questa di "scoperta" se ne faccia un'altra attrattiva turistica si rende noto che chi scrive, in trenta anni di residenza locale, dieci dei quali nell'ambiente agricolo, non é mai incappato in fungo porcino.

Ciò non vuol dire che la cittá di Eldoret, per un numero di anni non sia stata un centro di produzione semi-industriale di funghi della categoria "champignon" coltivati in caverna dalla ditta EA Tanning sotto la direzione del sig Rosselli e commercializzati in diversi supermercati. Questa produzione è cessata da almeno dieci anni, ma continua in località Limuru appena fuori Nairobi e forse altrove.

Si dubita che le pianure di Eldoret, adatte alla coltivazione del grano, mais e pastorizia, sovente spazzate dal vento ed ora in stato di siccità, possano essere diventate terreno fertile per far nascere i funghi "porcini" che d’altronde non avrebbero vita facile in mezzo alle centinaia di migliaia di capre che vivono in zona.

Si avvisano, gli "europei" presumibilmente di Malindi, che secondo il sito internet sopra citato vorrebbero andare alla ricerca dei "porcini" di farlo nelle foreste umide del Monte Kenya o Alberdare tenendo peró conto che la zona ospita anche altre creature, una delle piú notevoli che portano il nome di "Mungiki" contrastati violentemente da delle altre che vanno sotto il nome di "vigilantes" Concludendo si avvisano i cercatori di porcini di risparmiare il costo del viaggio a Eldoret e cercarli nei supermercati "italiani" di Malindi.

A cura di : geoferro03@gmail.com

giovedì 23 luglio 2009

Riflessioni pericolose?


"Come mai oggi ci stiamo mettendo più tempo del solito? La strada mi sembra in ottime condizioni" mi chiede mio padre che ero andato a prendere all'aeroporto di Mombasa ieri mattina.

Erano da poco passate le 12:30, ed eravamo quasi arrivati a Malindi, avendo già superato da una decina di chilometri Gede, ma per delle persone che erano in viaggio dal giorno prima anche 10 minuti in più sarebbero sembrati lunghissimi. Inoltre la fame cominciava a farsi sentire, ma almeno il tempo nuvoloso e senza pioggia era ideale per viaggiare.

"Sono andato piano, in fondo non abbiamo fretta, e comunque siamo quasi arrivati" gli rispondo mentre rallento. In lontananza infatti, un poliziotto si era messo in mezzo alla strada con il braccio alzato, facendo chiaramente segno di fermarsi.

Prudentemente metto la freccia e fermo il pulmino, accostando sulla sinistra.

Apro il finestrino: "Habari?" chiedo al poliziotto.

"Mzuri" dice lui mentre mi osserva attraverso il vetro del parabrezza a cui aveva avvicinato di molto il viso per leggere la scadenza scritta sul tagliando dell'assicurazione. Io lo guardo e gli sorrido mentre lui comincia un controllo dettagliatissimo del mezzo. Osserva le gomme che avranno percorso poche migliaia di chilometri e a cui avevo controllato la pressione la sera prima in vista della mia andata a Mombasa, poi guarda chi e' seduto in macchina, infine osserva di sbieco la carrozzeria.

Poi si mette di nuovo di fronte al pulmino e fa un paio di passi indietro. Si riavvicina, e bussa con le nocche vicino al parabrezza.

"Questo parabrezza ha un problema" dice.

Li per li ho pensato che probabilmente il vetro aveva un qualche microscopico graffio di cui non mi ero mai accorto. Mi metto un po' sulla difensiva: sapevo che cercava una scusa qualsiasi per un "Kitu Kidogo".

Osservo per bene il parabrezza mentre avevo ancora le mani sul volante e la cintura allacciata e non vedo assolutamente niente. "Qual'è' il problema?" chiedo.

Non riesco neanche a finire di formulare la domanda. "Riflette troppo" risponde.

Mi scappa per un attimo un sorriso, ma gli rispondo serio: "non ho capito", gli dico.

"Il parabrezza riflette! Mi favorisca la patente". Mentre mi slaccio la cintura per liberare meglio i miei movimenti traduco incredulo dall'inglese a mio padre e ai suoi ospiti che erano seduti dietro e che osservavano l'evolversi della situazione con aria preoccupata: "Ha detto che il parabrezza riflette!".

Recupero la patente dal cassetto e la porgo al poliziotto. Lui prende la patente e attraversa la strada per raggiungere la macchina di servizio parcheggiata dal lato opposto. Recupera da questa il blocchetto delle contravvenzioni, riattraversa la strada, si avvicina al mio finestrino e comincia a scrivere copiando le mie generalità dalla patente.

"Guardi, mi scusi, non ho capito bene. Mi dice qual'è il problema per favore?" chiedo di nuovo. "Il suo parabrezza riflette troppo, scenda dalla macchina prego".

In quel momento passava un'altra macchina, con dentro due kenioti. Lui fa segno a questa di fermarsi poco davanti al mio pulmino. Si avvicina alla macchina e scambia due parole in kiswahili. Controlla l'assicurazione della macchina fermata e mi fa "Venga qui".

Gli vado vicino. "Vede come il vetro della sua macchina riflette di più di questa?". "No" gli dico io un po' stizzito, "a me sembra che riflettano proprio in egual misura, forse il mio vetro e' un po' più pulito".

"Lei ha gli occhiali da sole e non vede la differenza"dice lui.

Mi levo gli occhiali: "Non vedo nessuna differenza!" dico io. Il poliziotto a questo punto aspettava chiaramente che gli sganciassi qualcosa, ma io ero ben deciso a resistere. Mi guarda di nuovo e non vedendo la mia mano intraprendere nessuna azione, finisce di scrivere il verbale e me lo porge.

Risalgo in macchina e lo leggo: non ci potevo credere! Alla voce "Answer a Charge of" c'era scritto: "REFLECTIVE FRONT WINDSCREEN"!

Aveva davvero scritto che il mio parabrezza rifletteva, motivo per il quale avrei dovuto presentarmi in corte di fronte al giudice il giorno dopo (questa mattina) alle 8 del mattino.

Arrivato a Malindi faccio una fotocopia del verbale e vado verso il centro cercando qualcuno a cui raccontare la mia storia che sapevo avere dell'incredibile. Cosi' ho fatto: ho raccontato tutto a chiunque avessi incontrato italiani kenioti o tedeschi... anche semplicemente per sfogarmi.

In corte questa mattina comunque non ci sono andato: un amico keniota a cui avevo raccontato il tutto, e che aveva evidentemente qualche amico nelle alte sfere della polizia, mi telefona la sera verso le undici e mezza dicendomi che aveva fatto sistemare la cosa.

Io sono convinto che l'abbia fatto per fare un piacere alla polizia, piu' che a me: non avevo chiesto un simile intervento e mi e' anche un po' dispiaciuto che sa finita cosi'... avrei voluto davvero vedere di cosa mi avrebbe potuto accusare il giudice il giorno dopo: "Colpevole di riflettere troppo".

domenica 19 luglio 2009

Il diario di Ferro


Sette giorni in Kenya. (29)

13.07.09. Demografia tribale. La popolazione del Kenya ha raggiunto i 33 milioni. Un aumento di 3 milioni dall'ultimo censimento del 1999. Delle 42 entità tribali le seguenti detengono il primato della popolazione in milioni: Kikuyu 4.5 al 22%. Luhya 3.00 al 14%. Luo 2.7 al 13%. Kalenjin 2.5 al 12%. Kamba 2.4 al 11%. Kisii 1.3 al 7%. Meru 1.00 al 6%. I dati demografici al riguardo delle tribú "minori" specialmente quelle che abitano nelle zone aride e semi aride, i pastoralis e i semi nomadi, per motivi logistici non sono credibili.

14.07.09. Aggiornamento inflazione. L'Ufficio delle Statistiche Nazionali ha annunciato il calo dell'inflazione dal 19.5% nel mese di maggio al 17.8% in giugno. Sin da gennaio peró il costo dei carburanti è in continuo aumento. Il diesel è arrivato a Sh 75 il litro (euro 0.70) e le benzina super fino a Sh 110(euro 1.00) Il governo promette di re-introdurre il controllo del prezzo dei carburanti "al momento opportuno" anche se la mossa è opposta dal "Consiglio Nazionale Economico e Sociale"

15.07.09. Austerità. Altri cinque dipendenti del palazzo presidenziale sono stati sospesi dal lavoro per essere coinvolti nell'acquisto - non autorizzato - d'otto vetture di lusso. Ma non è cosí altrove. Lo stato mantierne una dozzina di "logge presidenziali" con personale, macchine, spese di manutenzione, sicurezza ecc. che in una diecina d'anni non hanno mai ospitato un presidente. Piú grave, per il bilancio statale, è stata la creazione - per motivi piú che altro politici - di diecine di nuovi distretti amministrativi che richiedono Sh 2.1 miliardi ( euro 20 milioni) per la costruzione di uffici e infrastrutture. Ora i distretti sono 254, dei quali 197 creati dall'amministrazione Kibaki. Anche il primo ministro non sta indietro. La "riabilitazione" delle sue residenze private costerà allo stato Sh 33.4 milioni (euro 312.000)

16.07.09. Arriva la Finmeccanica. Ed era ora. Nel passato decennio almeno una diecina d'importanti ditte italiane hanno lasciato il paese, tra le quali: L'Alitalia, Fiat, Agip, Olivetti, Stirling-Astaldi, Impresa Federici e altri. D'altro canto sono notevolmente aumentate le presenze italiane nel settore turistico, alberghi e ristoranti. Negli altri settori a media e alta tecnologia ci sorpassano il Giappone, la Germania, l'America la Francia, la Britannia ed ora anche l'India e la Cina che domina il settore costruzioni, una volta con forte presenza italiana. La Finmeccanica, che in settembre aprirà uffici in Nairobi, ha certamente le carte in regola per competere ad alti livelli nei settori di sua competenza. Il dominio cinese negli appalti stradali e edili è dovuto, piú che alla competenza tecnica, alle facilitazioni finanziarie che elargisce largamente nei circoli governativi.

17.07.09. Il Kenya in tribunale (II) La Corte Internazionale Criminale, dell'Aia accetterebbe che gli indiziati delle atrocità post elettorali del 2008 fossero processati in Kenya, da un tribunale speciale, alle seguenti condizioni : # L'immunitá presidenziale, il potere del perdono, quello del "nolle prosequi" o il trasferimento di un giudice non applicabili.# La Corte Suprema proibita di interferire o accettare ricorsi contro il tribunale speciale che dovrebbe essere finanziato indipendentemente dal Tesoro. # Un terzo dei giudici di origine straniera. Il consiglio dei ministri, convocato d'urgenza, ha rigettato le condizioni, che nell'ambiente della giustizia in Kenya ammonterebbero come a bere da un coppa avvelenata.

18.07.09. Affari religiosi. Arrivano anche i politici. # Cosí il ministro del Commercio Koskey: " La Chiesa dovrebbe scomunicare i preti che hanno trasgredito il voto del celibato e tradito i fedeli" # Due banditi, armati di fucili AK47, hanno assalito e derubato di 25.000 Sh (euro 230) e telefonini, un gruppo di condolianti addormentati che attendevano ad una veglia funebre in quel di Busia. # Una chiesa nel sobborgo di Kahawa di notte serve come un "bordello" Le prostitute stazionano nelle vicinanze e quando arriva un "cliente" il guardiano notturno, dopo aver ricevuto una piccola "tangente", apre la porta della chiesa alla coppia che ne fa uso indisturbato.

19.07.09. Il "cartellino giallo" È stato sventolato al governo del Kenya dagli ambasciatori dell'Unione Europea al riguardo degli indiziati delle violenze post elettorali. L'EU assisterà nell'arresto di ministri, uomini d'affari, amministratori e anche con il congelamento dei conti bancari all'estero. Il tribunale dell'Aia è ora in possesso non solo dei nominativi contenuti nella "busta segreta" ma anche di sei scatoloni contenenti altri documenti, video, fotografie e altri materiali. Alcuni prominenti politici, che giá si sentono in pericolo, pronosticano il ritorno delle violenze qualora si verifichino degli arresti da parte del tribunale internazionale o anche di quello locale, che non sembra venga facilmente stabilito per l'opposizione del parlamento.

Dalle province.

Migori. Una giovane ragazza, a corto di soldi, metteva in scena un rapimento e con l'aiuto del suo ragazzo, bombardava il genitore con dei messaggini sul cellulare domandando un riscatto di Sh 150.000 (euro 1.400) Con l'aiuto della compagnia telefonica i due erano arrestati in una locanda di Migori. Nyanza. Il governo aumenta il numero del personale medico negli ospedali per far fronte al forte aumento di domande per la circoncisione maschile ritenuta come un "vaccino" contro l'infezione HIV. Bungoma. La polizia alla caccia dei bar che vendono il micidiale liquore al metanolo, arrestava nove guardie carcerarie e due poliziotti in uniforme trovati a bere il liquore durante le ore di servizio. West Pokot. Gli abitanti della zona sono terrorizzati dall'invasione dei pitoni che recentemente hanno ucciso - e mangiato - oltre 900 tra pecore e capre. Le guardie ecologiche sembrano impotenti a contenere l'invasione, causando i "guerrieri" locali a cacciarli con frecce avvelenate. Kakamega. I medici locali insistono con le autorità civiche per far rimuovere i venditori di casse da morto davanti all'entrata dell'ospedale distrettuale e altre cliniche.

Rarieda. Un "vescovo" delle tante sette evangeliche scampava il linciaggio dopo essere stato trovato a violentare sessualmente una bambina di 12 anni che aveva convinto di farsi "esorcizzare" per essere posseduta dal demonio.

A cura di: geoferro03@gmail.com

domenica 12 luglio 2009

Il diario di Ferro


SETTE GIORNI IN KENYA (No. 28)

06.07.09. Date a Cesare….. Editoriale del "Nation" " Fa meraviglia notare quanto siano quieti - gli altrimenti vociferi - membri dei "gruppi umanitari" nei confronti della polizia quando ci liberano dai banditi che ci hanno reso la vita infernale. Quando la polizia sfascia delle bande che hanno rapito dei bambini, a scopo di ricatto, ci si aspetta che qualcuno ne prenda atto e ne dia il credito dovuto alle forze dell'ordine, che sovente rischiano la vita, come di recente. In un mondo perfetto i banditi dovrebbero essere portati in tribunale, ma quando affrontano gli agenti con armi automatiche, la polizia ha tutti i diritti d'auto-difendersi"

07.07.09. Dopo gli applausi le sculacciate. Se le meritano i poliziotti della stazione di polizia di Eastleigh che rinchiudevano in una cella una donna e il suo bambino di sette mesi, senza mangiare per tre giorni. La donna diceva che il bambino affamato tentava di mangiare le sue feci. Infine la trasferivano alla prigione femminile di Langata, dove danno da mangiare a donne e bambini, numerosi in prigione con le mamme. La donna era accusata di aver assalito una vicina per una lite sulla proprietà di un lucchetto imprestato che l'altra si rifiutava di restituire.

08.07.09. I nodi al pettine. Il tribunale internazionale dell' Aia (ICC) per i crimini internazionali potrebbe chiamare a rispondere il presidente Kibaki e il primo ministro Odinga per le violenze post elettorali del 2007 che causarono la morte di 1300 persone e oltre 600 mila rifugiati interni. L'articolo 27 dello statuto dell'ICC, del quale il Kenya è un firmatario, dice chiaramente che le alte autorità statali non sono immuni dal processo per i crimini commessi dai loro subordinati. Nel caso del Kenya la situazione è piu che mai distorta e complessa. I presunti colpevoli vogliono il processo condotto da un tribunale locale, che molti considerano soggetto a pressioni politiche. La maggioranza in Parlamento invece vorrebbe il processo condotto all'Aia per creare imbarazzo tra gli alti ranghi. Uno dei principali presunti indiziati, propone una "Commissione di Giustizia e Riconciliazione" che in pratica risulterebbe in un perdono per tutti.

09.07.09. Austerità nelle alte sfere. Il presidente Kibaki - d’accordo con la moglie - ha fatto restituire ai fornitori otto vetture di gran lusso acquistate recentemente senza la sua autorità. Il funzionario responsabile è stato sospeso. Recentemente il ministro delle finanze ordinava che tutte le macchine al servizio pubblico, di capacità superiore ai 1800 cc devono essere ritirate e vendute, sostituite da vetture "economiche " come le Volkswagen Passat. Non tutti sono d’accordo. Un ministro commentava:" le auto economiche vanno solo bene per i teenagers (adolescenti) e non confacenti alla dignità di un ministro" La disposizione presidenziale non ha alcun effetto sulla logistica del palazzo che - solo in Nairobi - secondo i giornali,dispone di un parco automobilistico di 149 vetture.

10.07.09. Il Kenya in tribunale. Dopo mesi di "tira-molla" tra il governo e Kofi Annan, circa il processo ai responsabili dei massacri post elettorali del '07 '08, l'ex segretario generale dell’ONU ha perso la pazienza con le tattiche machiavelliane del Kenya, mirate ad insabbiare il processo ed ha finalmente consegnato al tribunale internazionale dell'Aia la lista segreta degli indiziati. La manovra ha causato un attacco di "gambe molli" negli alti ranghi della politica locale. Un raduno urgente tra il presidente, il primo ministro, quello della giustizia e l'avvocato generare di stato è terminato nella serata senza alcuna dichiarazione ufficiale.

11.07.09. Maasai Mara. L'annuale migrazione di circa 1.5 milioni di wildebeest (grosse antilopi) attraverso il fiume Mara attrae centinaia di turisti. L'evento è stato dichiarato dalle Nazioni Unite come una meraviglia del mondo. Ora lo spettacolo rischia di estinzione dovuto al degrado della foresta del Mau, principale sorgente del fiume causata dalla occupazione illegale della riserva forestale. La distruzione delle piante causa l'alluvione nel fiume impedendo agli animali di attraversarlo. L'anno scorso circa 4000 animali annegavano nel fiume in piena e quando ne segue la siccità molti altri periscono per mancanza d'acqua e scarsità di pascoli.

12.07.09. Asterischi. # L'autopsia sui due corpi dei poliziotti uccisi recentemente dai "colleghi" rivelava 22 fori da pallottole. # Solo 22 dei 2.200 rifugiati keniani in Uganda sono ritornati. Gli altri dicono di star meglio sotto Museveni. # In Nairobi sono in aumento i casi di studenti che portano coltelli in classe. Un insegnate dice di aver visto anche lo scambio di pistole tra alcuni di loro. #Il traffico illegale dell'avorio in Kenya è controllato da dei sindacati cinesi, giapponesi e tailandesi. # La percentuale degli abitanti che vivono in povertá assoluta è del 46% della popolazione. # Sono 93 il numero degli uccisi dalle forze dell'ordine, nelle zona di Eldoret, durante le violenze etniche delle ultime elezioni. # Un uomo, accusato di aver strappato la camicia ad un poliziotto, si è presentato in tribunale in mutande per protestare contro la detenzione in un manicomio. # Sono 800.000 i casi pendenti nei tribunali per mancanza di giudici. Il governo promette di computerizzare la giustizia e reclutare -sotto contratto - 275 magistrati. # L'Italia, tramite il sig. Guido Benevento ha promesso di completare la seconda fase della diga di Kiradich nella Riftt Valley. Per alleviare il traffico in Nairobi il municipio propone di aumentare a Sh 500 (circa 5 euro) il parcheggio in cittá.

Addendum.

I preti di seconda mano in Kenya. (Estratto dal "Nation" )

Da padre J. Oduor (Nairobi) I preti cattolici sono i discepoli viventi di Cristo e devono essere celibati come lo era Lui. Il celibato è la disciplina della Chiesa, che non è un supermercato dove si va ha scegliere quello che si vuole. Noi non condanniamo i nostri fratelli che hanno rotto il voto del celibato per sposarsi e fondare delle religioni di seconda mano ma pregiamo per loro. La vocazione al sacerdozio nella Chiesa Cattolica comporta d'essere celibati, poveri e obbedienti, come lo era il Cristo.

Da A. Nyamosi (Nairobi) I preti che, dopo anni lasciano la Chiesa per sposarsi, sono disonesti. Alcuni hanno giá avuto figli tenuti nascosti e mantenuti con le offerte dei fedeli. Se un prete decide di sposarsi dovrebbe farlo onestamente domandando la dispensa dai voti e mantenere la famiglia come fanno i laici, invece di cercare di continuare il "lavoro" nelle "chiese" di seconda mano.

Un fedele anonimo. Molti giovani entrano in seminario dichiarando di avere la "vocazione" al sacerdozio e n'accettano le regole. Invece cercano semplicemente educazione, vitto, alloggio, cure mediche e vestiti gratis. Per anni vivono alle spese dei fedeli, che finanziano la Chiesa. Alcuni sono sponsorizzati alle università locali, altri mandati a Roma a spese delle diocesi. Infine domandano anche la moglie, e non trovandola "regolarmente" nella Chiesa cattolica sono facilmente preda delle varie chiese "rifondate" e ovviamente ben finanziate dall'Europa e specialmente dall'America.

Il Nuncio Apostolico Paul Lebeaupin. " I preti della setta "Married Priest Now" sono appena ad un passo dalla scomunica. Gli diamo ancora tempo per ritornare indietro e saranno perdonati, altrimenti verranno ridotti allo stato laicale. I fedeli sono avvisati che i sacramenti dispensati dai preti fuggitivi sono invalidi" L'arcivesovo parlava nella cattedrale di Malindi in occasione dell'ordinazione di sei sacerdoti, condotta con il vescovo locale Mons. Baldacchino

By : geoferro03@gmail.com

Ultima spiaggia


Ricevo e volentieri pubblico.

Caro nicola

Approfitto di una pausa tra i miei mille impegni, e del tuo blog, per esprimere la mia amarezza per una notizia che una amica comune mi ha confermato.

Mi riferisco alla recintazione dell’ultimo plot rimasto libero e fruibile sul lungomare della spiaggia Silversand, quello posizionato tra il Mariposa e il Silversand Residence.

Per chi non è mai vissuto a Malindi, e magari legge il tuo blog per farsene una idea, è da spiegare che Silversand è una formazione sabbiosa lunga circa 2 km che si estende tra la residenza del Prefetto della città, dal lato del porto e del Vasco da Gama Pillar, e un’altra formazione rocciosa, quella dove troneggia la villa di Briatore e alle cui spalle inizia il National Marine Park.

Questa spiaggia è a tutti gli effetti la spiaggia di Malindi, o meglio ancora dei malindini, che sono le persone che qui ci son sempre nate e vissute, i kenyani.

Sono quegli stessi kenyani che nelle tue foto si vedono passeggiare sul bagnasciuga la domenica col vestito della festa, o organizzare improvvisate partite di calcio sulla spiaggia, o correre la mattina, o pescare con le loro reti, pinne fucile ed occhiali; è l’immagine più bella dei Malindini, quella che secondo me è ben rappresentata dal volto, la gioventù e la bellezza di quella bimba che dalla battigia sbircia all’interno di una recinzione (di una casa di italiani!), immortalata in una delle tue foto più riuscite.

Da quando io vengo a Malindi ho sempre visto utilizzare il plot in questione come il punto di accesso privilegiato alla spiaggia, l’unico che permette di arrivare in auto o in tuk tuk (sempre per gli ignari lettori spiego che il tuk tuk è l’Ape Piaggio munito di una panchetta coperta e usata come economico taxi) e poi fare manovra per uscire; probabilmente prima non era così e di approdi simili la Silversand ne offriva molti, ma io sono arrivato qui solo pochi anni fa.

Chiuso questo plot in pratica tutta la strada costiera, la Silversand Road, non è altro che una strada senza uscita, una strada di servizio alle ville a ai complessi che a destra e sinistra sono lì ubicati.

Qualche avvocato del diavolo per dovere mi smentirà indignato, ricordando che non è vero che si tratta di una strada senza uscita, ma che ogni duecento e trecento metri ci sono dei passaggi pedonali che portano al mare.

Il che è vero, però questi “ passaggi”, pedonali appunto, hanno la larghezza di un paio di metri, ovvero come il corridoio di casa mia, e sono stretti tra alti muraglioni di cinta.

Un paio di volte li ho utilizzati anche io per scendere a mare, mischiandomi alla calca degli altri malindini, e ti assicuro che in tutto il periodo passato a Malindi quelli sono stati i momenti in cui mi sono sentito più “angustiato” e insicuro.

Insomma sono degli ingressi brutti e inadeguati.

Personalmente credo che presto anche i kenyani si renderanno conto di quanto è accaduto, ovvero che noi italiani (oltre la strada costiera, dal lato del mare, non ci sono altre proprietà se non quelle di italiani) non è tanto che abbiamo comprato dei semplici plot di terreno, ma abbiamo di fatto espropriato loro del diritto di fruire del mare e della spiaggia.

Quando è iniziata questa bella pratica di affettare la spiaggia tra i vari compratori italiani, i kenyani di Malindi, con la loro filosofia del “pole pole”, traducibile nel semplice fatalismo miscelato a un po di lassismo, scendevano in spiaggia in un po’ più in la.

Ma adesso? Adesso non c’è più spazio per portarsi “un po’ più in la” per scendere in spiaggia.

Non vorrei che inizino a girargli un po’ i maroni, tanto per parlare chiaro, e che quella certa tensione esistente noi e loro già da tempo superi il livello di guardia, con le imprevedibili conseguenze, di certo non piacevoli.

Ma oltre a questo io ritengo che sia stato messo bene a repentaglio il futuro turistico di Malindi. Vedi, ora che la spiaggia è stata completamente occupata, anche tra gli italiani si aprirà una frattura tra coloro che hanno facile accesso al mare, chi è arrivato prima, e chi invece questo accesso non ce lo ha, ovvero chi è arrivato dopo o chi ha comprato la casa al di qua della strada costiera, fidando magari nelle leggi del Kenya che vietano di costruire a meno di 50m dal mare.

Per cui sta per accadere che solo quegli italiani con accesso privato al mare hanno realmente un “valore” in kenya ed un motivo per venirci, mentre tutti gli altri si vedranno il valore della propria casa drasticamente ridimensionato e probabilmente decideranno di venderla a un prezzo molto inferiore del loro reale valore, facilmente agli stessi che hanno occupato la spiaggia.

Malindi pertanto non avrà un futuro turistico, ha saturato la propria attrattività limitandola a quei pochi furbi e squali che si sono accaparrati la spiaggia, quando un minimo di lungimiranza avrebbe permesso che a tale attrattiva potesse accedere un bacino d’utenza 50 volte superiore.

E questo è proprio colpa di quegli italiani che si autoproclamano imprenditori e che a parole hanno a cuore il futuro turistico di Malindi.

Onestamente io credevo che essere imprenditori volesse dire portare idee lungimiranti capaci di attirare anche nuovi capitali, producendo così un circolo virtuoso a cui anche altri, se muniti di un minimo di spirito di iniziativa, possono godere, e non di certo appropriarsi di quello che appartiene a tutti, impoverendo tutti gli altri; ma forse io sono solo un’anima bella.

Probabilmente chi avrà intenzione di costruire una propria casa in kenya si sposterà da altre parti, Watamu o Mambrui che sia, fino a che questo sarà lì possibile e finchè la stessa “imprenditoria” di cui sopra non avrà completato anche l’occupazione di quelle spiaggie.

Per motivi di spazio e di noia, caro Nicola, non affronto altri aspetti di questa situazione che mi sono comunque a cuore, come l’imbruttimento complessivo che tutta Malindi ha subito per questa situazione (anche qui noi tutti italiani dovremmo farci un serio esame di coscienza), o della imperante corruzione locale, di cui tanto strepitiamo ma che poi siamo i primi ad alimentare proprio con queste “iniziative imprenditoriali”, che oltretutto mettono le nostre colpe e le nostre miopie sotto gli occhi di tutti.

Alessandro

domenica 5 luglio 2009

Il diario di Ferro


Sette giorni in Kenya (No. 27)

29.06.09. Polizia sotto il tiro. La scorsa settimana cinque poliziotti hanno perso la vita. Fuori Nairobi tre agenti in macchina arrivavano ad una stazione di servizio occupata da dei banditi. Prima che potessero intervenire erano uccisi da una raffica di fucile automatico AK 47. In Mombasa, in circostanze poco chiare, tre agenti della polizia amministrativa, mentre guidavano una macchina rubata, erano uccisi da una pattuglia della polizia di stato. Quest'ultimo incidente serve ad inasprire le polemiche e le animosità in corso tra i due corpi di polizia sotto comando diverso.

30.06.09. La "pecora nera" del Vaticano. È l'ex arcivescovo di Lusaka, Milingo, (scomunicato), accompagnato dalla moglie koreana Maria, che é finalmente arrivato in Kenya - come aveva promesso - a sostegno dei preti ribelli del gruppo "Married Priest Now" (Preti Sposati Adesso) Ordinava il loro capo, padre Kasomo a vescovo, in effetti stabilendo la "diocesi" dei coniugati. Ora il "vescovo" Kasomo potrá consacrare tutti i preti che vuole, senza ulteriormente disturbare Milingo. Il noto fumettista locale "Gado" ricordava l'occasione disegnando Milingo, che con l'altoparlante esortava i seguaci : " Avanti i preti sposati con me a moltiplicare il "gregge".

01.07.09. È arrivata ! L'influenza dei maiali. Un ragazzo inglese, arrivato da Londra con un gruppo d'altri 35 studenti, e stato trovato positivo del morbo H1 N1 dopo alcuni giorni di residenza in un albergo di Kisumu, che ora è in stato di quarantina. Si teme lo spargersi del malanno. Il ragazzo aveva viaggiato su mezzi pubblici per 350 km. e la sua ragazza, in Inghilterra, era stata trovata positiva la scorsa settimana. Evidentemente i controlli agli aeroporti devono essere intensificati anche in vista delle migliaia di turisti in arrivo, per la "stagione alta" da paesi ad alta incidenza del morbo come Britannia, America, Canada, Nuova Zelandia ed altri meno contaminati come Germania, Spagna e Israele.

02.07.09. Lo sceicco dichiara guerra. Si chiama Abdulgani Mohamed Yusuf, di stanza a Kisimayo, che comanda i ribelli islamici somali nel sud del paese fino ai confini con il Kenya. L'altro giorno ha dichiarato che è pronto ad attaccare l'Ethiopia e il Kenya in risposta alle loro minacce:" Con l'aiuto di Allah i nostri Mujahideen (guerrieri santi) porteranno prima la guerra santa nell'Ethiopia cristiana, che ci aveva invasi e se necessario faremo saltare in aria gli alti palazzi di Nairobi. Li abbiamo giá sconfitti sul nostro territorio ed ora lo faremo sul loro" Lo sceicco Abdulgani è anche un prominente mullah o "teologo" islamico.

03.07.09. La "partita di ritorno" Come il solito, quando si uccidono i poliziotti, scatta la rivincita (vide sopra) Ieri in Nairobi sono stati uccisi otto banditi e recuperare diverse armi e munizioni, tra le quali una dei poliziotti uccisi l'altro giorno. Durante il sequestro di un matatu (pulmino) tre banditi sono stati uccisi da un poliziotto in borghese che si trovava nel veicolo. Altri sono stati "fatti fuori" in altre località di periferia. Non ostante le lamentele dei promotori dei "diritti dell'uomo" è ormai chiaro che chi, a mano armata incontra la polizia, è fatto segno dal fuoco degli agenti che anche loro hanno diritto all'auto-difesa. Gran parte del pubblico è d’accordo.

04.07.09. La terra delle opportunità. Una volta era solo l'America dove recentemente una coppia di keniani, illegali, in pochi mesi hanno defraudato un convento di monache di quasi un milione di dollari, posandosi come rifugiati politici in pericolo della vita se deportati in Kenya. Ora rischiano tre anni di carcere. Per i keniani anche la Cina è ora diventata terra delle opportunità per tutti, con 27 keniani incarcerati, tra i quali 22 giovani ragazze, quasi tutti "studenti" arrestati per traffico di droga. Al contrario dell'America questi rischiano la pena capitale.

05.07.09. Obama bacchetta il Kenya. Lo ha fatto ieri, tramite i suoi rappresentanti, in occasione della festa nazionale americana. Gli alti vertici della politica si aspettavano che lo "Zio d'America" avrebbe trattato il Kenya con i "guanti di velluto" in conformità con le regole locali vigenti, della fedeltà alla tribú ancestrale. Un giornalista descriveva il presidente Obama come "livido" al confronto delle continue beghe tra i membri della coalizione, interessati piú alla successione di Kibaki nel 2012, che non nelle urgenti riforme necessarie per riportare il Kenya alla normalità politica ed economica. Il presidente citava il Ghana come forse il piú democratico e progressivo stato africano che si è largamente meritato la visita durante il primo viaggio in Africa. Tanto Kibaki quanto il primo ministro Odinga non hanno ricevuto alcun segno di un futuro invito da parte del "parente" Obama. Il primo ministro Odinga, durante l'ultimo viaggio in USA, si aggirava in macchina nei pressi della Casa Bianca sperando di attrarre l'attenzione di qualcuno. Tempo addietro aveva anche dichiarato d'essere, secondo le tradizioni dei Luo, uno "zio" di Obama.

Addendum.

Il detto in lingua inglese che dice "date credito al diavolo quando se lo merita" si adatta perfettamente alla polizia del Kenya. Tutti gli anni, gli "esperti" la mettono in testa alla classifica nella lega dei corrotti. Dipende evidentemente da chi fa i conti. Se statisticamente i numeri corrispondono ai fatti, finanziariamente i conti non tornano. Gli scandali miliardari che incombono sul paese, ad incominciare dal primo presidente Kenyatta, fino ai giorni nostri, ammontano a cifre astronomiche, al confronto degli "spiccioli o "kitu kidogo" che i poliziotti estraggono dai pulmini - matatu - o altri piccoli "arrotondamenti" dei miserabili stipendi che percepiscono. La polizia -nei bassi - ranghi, sono pagati poveramente, alloggiano, con le famiglie, in baracche di lamiera che datano dall'era coloniale, non godono di assicurazione sulla vita, sono male equipaggiati e ogni anno diecine di loro perdono la vita per mano dei criminali. Se si tiene conto delle cifre, la classe politica dovrebbe guidare la classifica dei corrotti, e quella dei godenti dell'impunità degli scandali passati, praticamente insabbiati, e di quelli in corso. Al momento, tra gli altri, il ministro dell'agricoltura, e leader dell'etnia dei Kalenjin, nella Rift Valley, ha un caso pendente in tribunale per un affare del valore di Sh 96 milioni (euro 900 mila) intascati, secondo l'accusa, illegalmente. Tornando al detto in lingua inglese, nelle settimane scorse, la polizia ha perduto cinque agenti, ma in risposta hanno ucciso quattordici banditi in conflitti a fuoco in Nairobi e dintorni. Altro credito va dovuto per la liberazione di due bambini rapiti, a Mombasa e Nairobi con delle operazioni condotte efficacemente senza fatalità. La "gente comune" applaude.

A cura di "geoferro"

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