sabato 13 ottobre 2007

Problemi di munnezza? Fatevi servire dottò!

Per risolvere il problema della discarica di Korogocho niente di meglio che l'esperienza e la competenza di Eurafrica ditta fantasma napoletana!

Faccio un bel copia incolla dal sito dell'AGI:

(AGI) - Roma, 12 ott. - Uno studio di fattibilita'-fantasma per il trasferimento della discarica di Nairobi ha portato all'apertura di un'inchiesta interna al ministero dell'Ambiente italiano. Il caso, portato alla luce da una denuncia dei missionari comboniani che vivono accanto alla discarica di Korogocho e da anni si battono per la bonifica dell'area, riguarda il via libera dato dalla direzione generale del ministero a uno studio di fattibilita' dal costo di 721.000 euro, subito bocciato e bloccato dal ministro.
I fatti risalgono al 7 maggio, quando alla Direzione generale di Roma arriva una lettera con il timbro del governo del Kenya che indica un'impresa italiana, la 'Eurafrica', come quella designata dal governo kenyota per eseguire i lavori e chiede al ministero dell'Ambiente 721.000 euro per uno studio di fattibilita'. La Direzione generale approva il progetto e, come e' prassi, ne informa il gabinetto del ministro. Ma il giorno dopo, l'8 maggio, "in via precauzionale e d'accordo con il ministero degli Esteri, Pecoraro Scanio blocca tutto", racconta Petrillo, "e gira gli estremi ricevuti dal Kenya dell'impresa italiana ai comboniani di Korogocho" per avere maggiori informazioni. L'indagine dei missionari, che hanno distribuito in conferenza stampa una documentazione, sia sul progetto di studio di fattibilita' sia sulla visura della societa' a responsabilita' limitata 'Eurafrica', ha portato a tre conclusioni. La ditta in questione "non ha diretta esperienza in materia ambientale"; 'Eurafrica' ha vantato "referenze fasulle e intese che non esistono"; inoltre, non ha una "struttura e un bilancio idonei per questa iniziativa": il capitale sociale ammonta a 10.000 euro; la sede e' a Roma e corrisponde all'abitazione di uno dei due proprietari, mentre quella legale e' a Napoli, in casa della mamma dello stesso socio. Tra l'altro, il direttore di una filiale Eurafrica Kenya, di cui non sono ancora chiare le origini, secondo i comboniani sarebbe un noto rappresentante di armi.
Gli elementi forniti dai missionari hanno "confermato il sospetto iniziale" del ministro dell'Ambiente, che ha messo al lavoro una task force del ministero per le necessarie verifiche e proposto al governo del Kenya di usufruire delle strutture e competenze dell'Apat, l'agenzia pubblica del ministero italiano, per un eventuale studio di fattibilita' e per monitorare costi e qualita' dell'intera operazione. L'impegno del ministero dell'Ambiente italiano per lo smantellamento della discarica risale al 2006, quando Pecorario Scanio, nel corso di una visita a Korogocho decise di stipulare una convenzione con il collega keniota per realizzare la bonifica nell'ambito dei contributi del Protocollo di Kyoto. In quella occasione fu avviata sul caso una "proficua collaborazione" tra ministero del'Ambiente e degli Esteri.
Padre Alex Zanotelli, che ha convocato la conferenza per chiedere pubblicamente al governo italiano "di fare chiarezza e garantire la trasparenza" dell'operazione, ha spiegato che "su Dandora si sono appuntati molti interessi e la bonifica e' un'occasione di guadagno che fa gola a molti, soprattutto come biglietto d'ingresso per la piu' profittevole gestione dei rifiuti della capitale". Il missionario comboniano, che ha vissuto 12 anni nella baraccopoli di Korogocho e ora e' al lavoro al Rione Sanita' di Napoli, ha anche sottolineato "l'inutilita'" di uno studio di fattibilita' sulla discarica, "considerando che ce ne sono gia' diversi", ha spiegato, "tra cui due molto accreditati: uno giapponese per la bonifica e uno per la messa in sicurezza della discarica fatto dall'italiana Jacorossi.
Oltre alla trasparenza delle procedure, i comboniani chiedono che i lavori per il trasferimento inizino al piu' presto. Uno studio commissionato all'Unep, il Programma ambientale dell'Onu, ha dimostrato che su 328 bambini di Korogocho tra i 2 e i 18 anni, quasi la meta' e' "imbottito" di metalli pesanti. L'accordo tra governo italiano e keniota per la realizzazione del progetto e' frutto della campagna WNairobiW, promossa e animata dai comboniani. (AGI)

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