Il sabato pomeriggio, la strada lungomare che che va alla spiaggia "Silversand" si riempie di gente che vuole fare una passeggiata al mare, e molti si fermano ad una buona gelateria, l'unica "all'Italiana" esistente a Malindi.
E' gestita da una coppia di signori anziani di Verona, e i gelati non sono male, per cui oggi pomeriggio, era piena di gente che gustavano il loro cono.
E cosi', passandoci davanti con la macchina mi sono fatto vincere dalla voglia di mangiare un gelato e mi sono fermato. Dopo aver scelto tre gusti, la cameriera dietro il bancone mi ha chiesto se volevo un cono o lo preferivo in una coppetta di vetro. Ho scelto la coppetta.
Dopo aver finito il mio gelato mi sono alzato e mi sono recato alla cassa per pagare, ho preso 200 scellini dal portafogli e ho aspettato che il simpatico signore veronese mi dicesse quanto dovevo pagare.
"Lei dove era seduto?"
"Proprio li al numero 29, ho preso un gelato con tre palline", e gli porgo i 200 scellini. Ricordavo infatti che il gelato costa 60 scellini a "pallina".
"Un attimo per favore", il signore si e' girato ed ha cominciato a cercare in una specie di cassettiera con i numeri dei tavoli che era alle sue spalle, il biglietto relativo alla mia ordinazione.
Il bigliettino purtroppo non era li e il simpatico signore veronese sembrava alquanto agitato.
"Guardi ho preso un gelato con tre palline" e gli porgo di nuovo i 200 scellini.
"Where is the ticket?" continuava lui a chiedere a tutti i camerieri che gli capitavano a tiro, ignorandomi.
Allora, pazientemente, mi sono messo l'anima in pace ed ho aspettato che venisse ritrovato il biglietto della mia ordinazione, probabilmente non si fidava di me.
Finalmente la cameriera dietro il bancone del gelato gli conferma che ho preso un gelato con 3 palline, nella coppetta di vetro.
Gli riporgo i 200 scellini.
"Sono due e ottanta" mi dice sorridendomi con un simpaticissimo accento veneto.
"Ma.. guardi ho preso un gelato con tre palline", gli dico io mentre mi accingo a prendere il portafoglio dalla tasca per cercare un altro biglietto da 100 scellini.
"Non capisco... quanto costa un gelato?"
"Sono 60 scellini a pallina"
"Allora sono 180, mi scusi".
"No sono 280"
Gli do i 300 ma insisto "Ma scusi quanto costa un gelato con due palline"?
"120 scellini"
"E con tre?"
"180"
"Ecco.. appunto io ho preso tre palline"
"Si ma costa 180 se prende il cono, nella copèta costa 280 nè!" mi dice con un sempre più marcato accento veneto dovuto probabilmente all'impazienza del fatto che mi dovesse spiegare una cosa ovvia.
Solo che a me la cosa proprio ovvia non sembrava.. insomma il gelato e' lo stesso.. invece di averlo adagiato sul cono l'ho mangiato in una coppetta, ma la coppetta l'ho restituita.. al contrario il cono me lo sarei mangiato, sbagliavo nel far di conto?
"Ma perché"? gli chiedo ingenuamente.
In fondo posso capire che nella coppetta e' più bello a vedersi, e che poi deve essere sciacquata, ma 100 scellini per questo mi sembravano un po' eccessivi...
Lui chiama un cameriere in soccorso: "John" (il nome e' di fantasia) "how much is the icecream in the cup?"
"Twoeighty" dice John.
Il signore veneto mi guarda e sorride.
"Si ho capito che costa due e ottanta ma perché costa cosi' tanto di più?" insisto.
"Ma perche' l'e' un'altra roba!" mi dice abbastanza stizzito.
Rinuncio. Prendo il mio resto di 20 scellini e mi dirigo verso l'uscita.
Una volta a casa accendo il computer e incuriosito guardo la definizione "Fare di conto" su Wikipedia che ad un certo punto dice "chi non sa far di conto viene considerato analfabeta".
Probabilmente io alle elementari ho saltato il capitolo "L'e' un'altra roba" che invece deve essere chiaramente presente anche nei programmi della scuola primaria Keniota.
Speriamo che John non mi abbia considerato analfabeta.
sabato 1 marzo 2008
L'e' un'altra roba!
Pubblicato da NiK alle 18:45
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ciao Nik, sono Vito da Matera. La storia che hai raccontato è molto carina e sono convinto che nasconda una recondita morale.
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