mercoledì 1 ottobre 2008

Lettera aperta di Ugo Troiani alla comunita' italiana di Malindi

Cari amici,

in questo momento mi trovo in Italia, ma sto ugualmente seguendo la vicenda riguardante Medardo Caretta, dovrei inventare parole nuove per definire lo schifo che ha portato alla sua condanna. L’innocenza di Caretta è fuori discussione.

Per esperienza so per certo che la comunità italiana avrà già giudicato e condannato Caretta senza sapere come stanno realmente le cose, purtroppo siamo fatti così, ci buttiamo il fango addosso senza pensarci due volte, su questo siamo imbattibili.

Vorrei spendere due parole riguardo alla nuova organizzazione Malindi & Watamu Tourism and Welfare Group (MWTWG), che si sta attivando per dare nuovo slancio al turismo e riportare gli italiani in Kenya.

Vorrei far osservare che c’è anche un grandissimo impegno promosso da questa organizzazione, per la raccolta di firme e far causa a Senio Bonini e Panorama, iniziativa che non porterà da nessuna parte se non a riportare a galla la cattiva pubblicità su Malindi. Invece neanche una parola sulle angherie subite dal Caretta che sta morendo in carcere a Mombasa. Forse la suddetta organizzazione con la sua forza potrebbe fare qualcosa, per esempio forzare la mano a Balala, facendo notare che se la cosa diventerà di dominio pubblico sarà certamente un danno per il turismo, o no? E perché addirittura non ricattarlo riferendo che altrimenti la notizia sui media italiani la portiamo noi?

Anche il portale MalindiKenya non si spreca poi tanto nel dare spazio alla vicenda, insomma voglio far notare che alla fine saremo tutti colpevoli se non tireremo fuori dal carcere il connazionale prima che muoia.

Per vostra opportuna conoscenza vi trascrivo uno stralcio di quanto pubblicato dal Correre della sera in merito alla faccenda:

“Una vicenda assurda che va però inquadrata nelle generale situazione che i cittadini italiani che si trovano a Malindi stanno vivendo in questi ultimi anni. Anche l’avvocato cuneese Gianni Vercellotti parla di una situazione insostenibile e dell’intenzione di vendere la propria casa di Malindi “E’ vero – ci racconta ancora Daniela – confermo quello che dice l’avvocato Vercellotti: tutti gli stranieri vivono in allerta. In qualsiasi momento, e senza alcuna ragione, possiamo essere fermati e sottoposti a richieste di denaro per evitare denunce e guai di vario genere. Anche i rapporti con gli abitanti sono fortemente condizionati dalla paura di essere ricattati o denunciati; non puoi dare un passaggio in auto a nessuno, ma anche la stessa elemosina ai bambini può essere pericolosa. E’ il tragico caso di mio padre”.

Come potrete capire la gente inizia ad avere paura e se dilaga avremo voglia a far pubblicità per attirare i turisti!

Ritengo che sia arrivato il momento di far la voce grossa con le autorità keniote, non possiamo accettare supinamente tutto quello che ci fanno e colgo l’occasione per ricordarvi anche quello che è accaduto ad Angelo Ricci e sua moglie.

Un caro saluto.

Ugo Troiani

P.S. Come diceva Bertold Breck: Vennero a prendere gli ebrei e io non mi preoccupai, perché non ero ebreo, poi presero i comunisti e io non me la presi perché non ero comunista, poi presero gli zingari , ma io non ero zingaro, alla fine vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno per protestare...., a buon inteditor poche parole.

1 commento:

  1. C'è poco da commentare! Anche chi non ha grande esperienza di cose di Malindi capisce subito, leggendo i documenti processuali, che siamo di fronte ad un ennesimo tentativo di estorsione. Troppe sono le incongruenze per non essere certi della malafede della madre dei bambini che asserisce siano stati molestati da Carretta.
    E poi, al di là di ogni considerazione, siamo di fronte ad un uomo molto ammalato che ha bisogno di cure che gli sono negate da una istituzione carceraria medioevale, meglio dire schifosa.
    Mi piacerebbe sentire che cosa direbbero i kenyoti se a qualcuno di loro venisse riservato un trattamento simile in Europa. Già immagino la levata di scudi contro il razzismo nei confronti degli africani! Tra corruzione imperante e atteggiamenti di rapina di molti locali non siamo certo nel paradiso terrestre predicato dai tourist operators.
    Penso che i residenti italiani dovrebbero pur fare qualcosa di fronte a questo scempio e non lasciare il nostro sfortunato compaesano nelle mani di queste sanguisughe, altrimenti fa bene Ugo Troiani a citare le parole del grande drammaturgo marxista!!!
    Meglio non aspettare quando toccherà a qualcuno di noi questa esperienza infernale!
    Bruno Apollonio

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