domenica 26 luglio 2009

Il diario di Ferro


SETTE GIORNI IN KENYA (No 30)

20.07.09. La pace traballa. "Qualora il tribunale dell'Aia o quello locale annunci l'arresto degli indiziati delle violenze post elettorali ritorneranno le violenze" Cosi il ministro Ruto - uno dei sospettati - e leader dei Kalenjin nella Rift Valley. Questo e altri spropositi causano ansietà tra i numerosi residenti - non nativi - d'Eldoret (600 mila abitanti) ovvero i Kikuyu che investirono largamente nella zona e che soffrirono le più gravi atrocità del 2008. Di conseguenza stanno svendendo gran numero di proprietà immobili, causandone il crollo del valore. N'approfittano i Kalenjin, specialmente gli atleti carichi di soldi, che formano circa l'80% degli acquirenti.

21.07.09. Pompe funebri (tra i Luo) In seguito al decesso dell'amministratore sportivo Willy Okuthe la prima moglie, di sua iniziativa, procedeva alla cremazione del cadavere causando costernazione tra i membri del clan dei Krager e la seconda moglie, che otteneva un ordine dal tribunale per fermare la cremazione ma era in ritardo. Tuttavia il clan decideva di procedere con una "sepoltura decente" secondo le regole che tra l'altro comportano il macello di un bue e due capre. La moglie non voleva cedere la cassetta delle ceneri cosi la bara fu interrata vuota. Una "cerimonia" religiosa si terrá in seguito.

22.07.09. Acqua per tutti.(ma costosa) La corrente siccità, in molte aree del paese, induceva il mzungu canadese pensionato Lex Lutherford a tirare fuori le bacchette "magiche" e procedere ad individuare le fonti d'acqua sotterranee in diversi villaggi. L'iniziativa causava sensazione e Lex era bombardato di richieste per il suo servizio anche tramite la stampa. Peró l'impianto di un "pozzo artesiano" in regola costa circa 2 milioni di Sh (18.500 euro) e comporta due mesi di lavoro, fuori delle capacità dei poveri villaggi. Tuttavia un numero d'allevatori di bestiame stanno traendo vantaggio della "stregoneria" del mzungu canadese.

23.07.09. I cellulari fomentano i crimini. Sono sempre piú in uso dai criminali nei casi di sequestri di persone, per domandare il riscatto, o semplicemente per minacciare qualcuno alla moda delle "lettere anonime" di una volta. Un esempio pubblicato oggi sul "Nation" legge in kiswahili " tunataka kichwa chaco" (vogliamo la tua testa) La polizia da colpa alle compagnie dei cellulari che non registrano i particolari di chi compra un telefonino. D’altra parte lo stato non ha ancora una legge in vigore che, pur proteggendo il segreto personale, dia l'accesso di certe informazioni alle autorità competenti.

24.07.09. Giustizia olezzante. Una giovane magistrata, nativa della fresca Eldoret, era dislocata nella torrida Mombasa per il primo processo della carriera. La camera giudiziaria era permeata dal caldo soffocante e dal tanfo proveniente dalle latrine intasate. L'impianto dell'aria condizionata non funzionava da due settimane. Per il primo processo entravano in aula sette indiziati, che per protesta contro il maltrattamento della polizia in cella, si erano cosparsi i vestiti di sterco umano e urina. La magistrata si metteva in faccia un fazzoletto mentre s'iniziava la lettura delle accuse. A questo punto si fermavano i due ventilatori per la mancanza di corrente. La giovane magistrata, per evitare la perdita dei sensi, tramandava il processo e l'inizio della carriera per un giorno.

25.07.09. "Salviamo la foresta del Mau" Se ne parla da anni. All'indipendenza il 10% del paese era coperto da foreste, ora ne rimane meno del 1% con gravi conseguenze ambientali. La situazione è politicamente esplosiva. I politici della zona rischiano il suicidio politico se accettano l'espulsione dei "loro" occupanti illegali, mentre i Maasai minacciano di invadere la foresta e cacciarli forzatamente. Il primo ministro Odinga propone quanto segue: Pagare per il valore di 2.5 acri di terreno tutti gli illegali - estimati a diecine di migliaia - Cacciare immediatamente i commercianti di legname e carbone di legna - I "pezzi grossi"del regime di Moi, che ottennero centinaia d'acri con titoli illegali dovranno andarsene senza compenso. Il primo ministro concede che finora non ci sono i soldi per pagare chi deve andarsene o per riabilitare la foresta al costo di Sh 38 miliardi (euro 35 + milioni) e propone la solita soluzione di domandare i soldi ai paesi "donatori"

26.07.09. "L'isolotto è nostro" Cosi dichiara il presidente Kibaki in visita a Kisumu, roccaforte del primo ministro Odinga e dell'etnia dei Luo, in perenne antagonismo, anche violento, contro i Kikuyu di Kibaki. La "coreografia" della visita è stata molto bene organizzata da Odinga ormai rassegato all'accesso al "trono" nel 2012. L'annuncio di Kibaki circa l'isolotto di Migingo, accolto da ululati d'approvazione, é stato fatto piú che altro per dare un contentino ai pescatori, di maggioranza Luo che vi risiedono da secoli. Tuttavia il presidente non ha accennato a quali misure prenderà per sloggiare gli ugandesi che lo occupano da mesi.

Addendum.

L'altro giorno sul sito www.malindikenya.net si da intendere che i "wazungu" (nasoni dalla pelle bianca) di Malindi o dintorni abbiano o stiano per scoprire che la terra di Eldoret è propizia per dare alla luce i prelibati funghi "porcini" che, se fosse vero, potrebbero essere imbanditi sulle sontuose tavole dei famosi ristoranti italiani della fascia costiera del Kenya, a prezzo conveniente al riguardo di quelli importati in scatola dall'Italia.

Prima che questa di "scoperta" se ne faccia un'altra attrattiva turistica si rende noto che chi scrive, in trenta anni di residenza locale, dieci dei quali nell'ambiente agricolo, non é mai incappato in fungo porcino.

Ciò non vuol dire che la cittá di Eldoret, per un numero di anni non sia stata un centro di produzione semi-industriale di funghi della categoria "champignon" coltivati in caverna dalla ditta EA Tanning sotto la direzione del sig Rosselli e commercializzati in diversi supermercati. Questa produzione è cessata da almeno dieci anni, ma continua in località Limuru appena fuori Nairobi e forse altrove.

Si dubita che le pianure di Eldoret, adatte alla coltivazione del grano, mais e pastorizia, sovente spazzate dal vento ed ora in stato di siccità, possano essere diventate terreno fertile per far nascere i funghi "porcini" che d’altronde non avrebbero vita facile in mezzo alle centinaia di migliaia di capre che vivono in zona.

Si avvisano, gli "europei" presumibilmente di Malindi, che secondo il sito internet sopra citato vorrebbero andare alla ricerca dei "porcini" di farlo nelle foreste umide del Monte Kenya o Alberdare tenendo peró conto che la zona ospita anche altre creature, una delle piú notevoli che portano il nome di "Mungiki" contrastati violentemente da delle altre che vanno sotto il nome di "vigilantes" Concludendo si avvisano i cercatori di porcini di risparmiare il costo del viaggio a Eldoret e cercarli nei supermercati "italiani" di Malindi.

A cura di : geoferro03@gmail.com

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