giovedì 12 marzo 2009

On Comment!

Mal di Malindi è un blog.

Un blog, credo di averlo già scritto in passato, altro non è che un diario personale in internet, che ha una particolarità molto interessante che lo rende così popolare tra la gente: la possibilità di replicare, tramite i commenti, agli articoli scritti dal responsabile del blog stesso.

Anche in Mal di Malindi quindi c'è la possibilità di lasciare i commenti, purché pertinenti all'argomento dell'articolo, che possono essere firmati od anonimi.

A dire la verità non ricevo molti commenti agli articoli che scrivo, e di quelli che ricevo, la maggior parte sono fortunatamente complimenti, purtroppo spesso anonimi (e qui faccio un appello: nonostante non intenda cambiare le regole per poter scrivere commenti che possono rimanere anonimi, rimango del parere che identificarsi alla fine di un complimento o di una critica, è una questione di educazione verso gli altri lettori: ricordate che i commenti sono visibili a tutti).

Tra quei pochi commenti, alcuni sono veramente ben scritti, e meritano sicuramente una maggiore visibilità. Ho deciso quindi di riproporne alcuni tra quelli firmati.

Comincio da quello scritto ieri da Bruno Apollonio sull'articolo "Il gigante e la bambina".

Caro Nik è con vero piacere che leggo questo articolo di Busi che, anche se non è certo il mio autore preferito, dimostra sempre una grande lucidità intellettuale e un sano non conformismo ai precetti della corrente morale cattolica e “benpensante”. E apprezzo il tuo blog che sta dando spazio a coraggiose analisi della realtà locale mostrandone i lati più oscuri e colpevolmente dimenticati e nascosti da una classe politica inetta, corrotta e ignorante.
Per quanto riguarda il tema di questo articolo direi che forse è arrivato il momento di fare un salto di qualità e spostare il tiro dalla denuncia della pedofilia, che peraltro non deve essere tralasciata, a una presa di posizione più attiva e coinvolgente che veda la comunità impegnata a denunciare non già la pedofilia in forma astratta ma i pedofili veri e propri. Individuate le persone in odore di orco occorre controllarne gli spostamenti e monitorarne i comportamenti raccogliendo più prove possibili della loro infamia e non certo per il gusto di dare la caccia all’untore ma per il dovere civico di tutelare i bambini e di contribuire a far finire in galera questi rifiuti della società.
Occorre fare tutto il possibile affinché non sia loro lasciata la possibilità di corrompere la polizia o di liquidare con un po’ di soldi la famiglia del bambino\a violato e mobilitarsi come singoli, o meglio ancora attraverso le associazioni che ci possono rappresentare, utilizzando tutto ciò che la legge ci consente e fare della nostra coscienza scudo impenetrabile alle pulsioni ignobili di questa feccia della società civile.
Bruno Apollonio

12 marzo 2009 12.17

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