domenica 16 agosto 2009

Il diario di Ferro


Sette giorni in Kenya. (No.33)

10.08.09. Americani scarponi. Ogni volta che un americano - di grosso calibro - arriva a Nairobi il centro della cittá è bloccato al traffico e invaso da torculenti agenti di sicurezza USA, al completo di cani sniffatori di esplosivi. Al bar del Continental Hotel, dove la Clinton alloggiava, nessuno poteva entrare senza esibire i documenti d'identità agli americani e gli impiegati, in pratica, tenuti sotto sequestro. Si dice che la Clinton si sia portata dietro un chef - sergente maggiore dei Marines - Sul podio dei discorsi rimuovevano le bottiglie dell'acqua minerale e le sostituivano con la Pepsi-Cola portata dall'America. Si sono visti gli agenti americani prendere a spintoni i poliziotti del Kenya, come se fossero d'ingombro. Tuttavia si prende atto del "coraggio" dimostrato dall'illustre signora, nel farsi ritoccare la capigliatura dalle nostre ragazze, nel centro della cittá.

11.08.09. Ancora in foresta. L'annuncio che gli occupanti illegali saranno presto sfrattati, con compenso per chi ha un titolo alla terra , ha causato un'invasione di falsari che distribuiscono, dietro compenso, documenti falsi di proprietà alla terra a chi ancora non li ha. (Title Deed) Altri gruppi arrivano in foresta e urgentemente costruiscono delle baracche e zappano la terra all'intorno sperando che, a fine dell'ultimatum, siano in qualche modo compensati esibendo il documento falso. Stranamente, a parte che dei giornalisti che riportano queste attività, non sembra che le autorità ne siano al corrente o agiscano per fermarli.

12.08.09. Stato d'emergenza? Nel consiglio dei ministri di ieri il governo ha deciso l'intervento delle forze armate e del NYS (Servizio Giovanile Nazionale) per aiutare nella distribuzione di cibo d'emergenza nelle zone piú colpite. Questi peró non potranno fare gran che con la mancanza di pioggia, acqua potabile ed energia elettrica. Si prevede l'intervento del WFP (Programma Mondiale del Cibo) per elargire subito razioni d'emergenza a 4.5 milioni di famiglie. Nella zona dell'Ukambani, la popolazione, che da quasi un anno riceve cibo da diverse fonti, che consistente quasi esclusivamente di farina di mais, incomincia a dare segni di una emergente epidemia di pellagra.

13.08.09. Riafforestazione. Secondo il ministro dell'ambiente, Michuki, occorre Sh 1 trilione (euro 10 miliardi) per implementare il programma di ricostituire la copertura forestale del paese, della durata di 20 anni. Secondo il piano saranno reclutati 35.000 allievi scolastici, 4.300 gruppi femminili e 16.500 giovanili. La distruzione delle foreste iniziava dal 1966, sotto il regime di Kenyatta, con la scusante di compensare gli "eroi" della rivolta dei MauMau ovvero i suoi conterranei della tribú dei Kikuyu. Il presidente Moi continuava la pratica per espediente politico, guadagno personale e di famiglia, e appannaggio ai suoi sostenitori quasi tutti della tribú dei Kalenjin.

14.08.09. Discolpe diplomatiche. Il governo del Sudan ha chiamato scusa a quello del Kenya. L'altro giorno il ministro dell'Immigrazione Kajuwang, accompagnato dal ministro della sicurezza nazionale Salitoti, ufficiali di polizia e amministratori locali erano arrestati da una pattuglia si soldati sudanesi ad oltre un km entro il confine del Kenya, citando "ordini dall'alto" I dignitari stavano recandosi al confine per stabilire un ufficio di controllo dell'immigrazione. Il piú vicino è a dieci Km dal confine. Questa "pratica" è anche in uso tra i soldati ugandesi dove i posti di controllo sono distanti dai confini. Nel caso di viaggiatori "comuni" basta sganciare un piccolo "lasciapassare" in contanti per procedere nel viaggio.

15.08.09. Severa minaccia presidenziale. Ieri, durante l'apertura della mostra agricola di Monbasa, il presidente, per la prima volta da quando è al potere, ha minacciato con una certa stizza, gli illegali, che continuano ad occupare e dare fuoco alla foresta del Mau, di drastiche misure compresi arresti e processi in tribunale. Gli osservatori della politica si domandano come mai il presidente, dopo sette anni al potere, si sia accorto solamente ieri della distruzione della foresta iniziata 40 anni fa. Si specula, che con questa mossa, Kibaki cerchi di procacciarsi parte della popolarità di cui gode il suo "competitore" il primo ministro Odinga, in prima linea nella campagna per lo sfatto degli illegali e la ri-forestazione del Mau.

16.08.09. Il mangiare elettronico. Per iniziativa del primo ministro il governo ha stabilito una linea telefonica "calda" per chi soffre la fame, o sta per morirne, come si vede in televisione. Per ricevere aiuto basta mandare, col cellulare, un messaggino SMS al numero 2888, indicando la locazione geografica. Dopo pochi giorni la linea è stata bloccata da centinaia di domande all'ora, rendendo l'iniziativa impossibile da mettere in pratica. I'idea presumeva che chi sta morendo di fame, in una capanna di fango, come si vede in tv, abbia accesso ad un telefonino carico. Commenta un lettore del Nation : "Odinga ha un cuore di leone e il cervello di un bue"

La "fine" del serpente

You "gotta" love Africa" (non si può non amare l'Africa)

Da queste parti gli espatriati sono di maggioranza britannica, americana, tedesca, e scandinava. Io sono l'unico italiano della provincia. (vedremo conferma nel prossimo censimento in arrivo)

Al circolo del golf si divertono a "tirarmi la gamba" (pull my leg) ogni volta che la Ferrari o gli "azzurri" fanno cilecca. Inoltre ad ogni notizia di un incidente negativo a Malindi e dintorni danno la colpa agli italiani.

Esiste un altro "circolo" non registrato, che partendo da casa mia va nella shamba di un muzungu che alleva le giraffe. Questo ha una parente a Watamu che cura le tartaruge marine, a sua volta imparentata con un'altra di Diani che "conserva" le scimmie Colobus. Il giro, prima di ritornare a Eldoret, passa da Karen il sobborgo "perbene" di Nairobi dove uno zio delle prime alleva i piccioni viaggiatori.

Tutti questi sono dei "patiti" della conservazione della fauna selvaggia, una nobile vocazione. Personalmente allevo cani, gatti, bipedi pennuti e nella shamba ovini e bovini, per fortuna non protetti dalla legge.

La mia prima esperienza in Kenya, nella protezione della specie, avveniva in una farm vicina alle foreste dell'Aberdare, guarda caso di proprietà di un italiano, decorato con la Croce di Ferro - non mia - ma dei tedeschi, dopo la battaglia di Tobruk nel 1942. L'azienda agricola portava il nome di Colobus Ltd. Qui le scimmie omonime ricevevano piú protezione che non i lavoratori locali.

Tornando al pitone di Mambrui, ucciso e mangiato da "Alex" & Co. inducevano i membri del club, con l'ausilio di generose offerte di Tusker baridi, a domandarmi un intervento per chiarire le circostanze del presupposto "crimine ecologico" commesso dal sopra nominato da loro ritenuto automaticamente un italiano.

Da qui ne scaturiva la lettera pubblicata nel "maldimalindi. com" la domenica 11.08.09. Ora, in assenza di conferme sull'identità etnica di "Alex" la mia partecipazione al caso si può considerare archiviata.

A cura di: geoferro03@gmail.com

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