domenica 8 novembre 2009

Il diario di Ferro


Sette giorni in Kenya. (45)
02.11.09. Sequestri di persone. Sono in aumento. L'ultimo  caso - del fine settimana scorso - e stato quello della moglie del primario e proprietario dell'Eldoret Hospital, dott. Lohdia, non  ancora risolto. Si dice che il riscatto domandato sia di circa Sh 20 milioni (euro 180 mila) I sequestratori (ancora i mungiki?) ora passano dai bambini delle baraccopoli alle alte classi della società. La situazione non è ancora grave come in Messico, Colombia o Nigeria. Però alcune organizzazioni multinazionali hanno già messo in atto una specie di "coprifuoco" per i loro alti funzionari. I leaders politici locali non hanno ancora capito che il mescolare la politica tribale, le milizie armate, l'uso dei mungiki - quando fanno comodo - e la corruzione ad alti livelli - sempre impunita - conduce alla crescita della criminalità organizzata.
03.11.09. Pubblica sicurezza. Il nuovo capo della polizia ha suddiviso Nairobi in 10 zone "di controllo" affidate ciascuna ad un ispettore di polizia, scelto tra gli ultimi graduati che detengono certificati d'educazione medio-superiore, al contrario dei veterani, alcuni dei quali sapevano a mala pena leggere e scrivere. La manovra servirebbe a controllare da vicino gli agenti dislocati nelle nuove zone. Fino ad ora erano lasciati senza supervisione. Alcuni non circolavano per le strade, passando il tempo a chiacchierare o dormire nei bar. Altri si spostavano di loro iniziativa in aree "piú lucrose" dove gli "arrestati" sono proni a " pagare la multa" senza ricevuta e lasciati andare.
04.11.09. Carriera diplomatica. La lista, appena pubblicata, dei nuovi ambasciatori, nominati per occupare le 51 piú importanti ambasciate, contiene i nomi di fratelli e sorelle dei ministri al governo, politici alleati del presidente, del suo vice e primo ministro che avevano perso i seggi alle ultime elezioni, e alti ufficiali delle forze armate, in pensione. Il vice ministro degli esteri denunciava le nomine come "demoralizzanti per i diplomatici di carriera" Rispondeva il portavoce del governo " Non ci sono evidenze che le nomine siano state influenzate dai ministri. È prerogativa del presidente nominare chi crede sia piú adatto a rappresentare il paese, con o senza qualificazioni accademiche"

05.11.09. La "fine" del Kilimanjaro. È la montagna piú alta dell'Africa a 5.806 metri coperta da un ghiacciaio che attira almeno 40.000 turisti l'anno. Secondo un rapporto del National Academy of Siences  americano, il monte è destinato a perdere il giaccio nel 2033, se le presenti condizioni atmosferiche persistono. Conosciuto come il "tetto dell'Africa" fu scalato la prima volta nel 1889 dall'esploratore Hans Meyer. Geograficamente si trova in Tanzania ma in passato aveva cambiato nazionalità diverse volte. Si dice che fosse giocato nelle partite di poker, tra i principi delle case reali britanniche e germaniche.

06.11.09. Arriva Moreno Ocampo. Il procuratore generale del tribunale internazionale dell'Aia. Scopo della visita era quello di ottenere il consenso del Kenya per tradurre all'Aia gli indiziati dei massacri del gennaio 2008. Ha sprecato tempo e i soldi del viaggio. Il Kenya si rifiuta. Sarebbe un suicidio politico per Kibali e Odinga, i principali indiziati siedono nel governo. Ora Ocampo proseguirà di sua iniziativa, basandosi sul rapporto del giudice Wako, presentatogli da Kofi Annan che aveva negoziato la "pace" tra Kibaki e Odinga. Il Kenya è firmatario del trattato di Roma che stabiliva il tribunale ICC. Da queste parti un conto è firmare un trattato internazionale e un'altro  metterlo in pratica.
07.11.09. Ucciso il portavoce dei "mungiki" Sono gli strascichi della scarcerazione e "conversione" al cristianesimo di Maina Njenga, capo morale della setta fuorilegge che si dice essere in pericolo di vita. Njuguna Gitau fu abbattuto ieri per la strada da un gruppo di sconosciuti, che secondo l'avvocato della setta P. Muite sono membri del "commando” anti mungiki della polizia che porta il nome di Kwekwe (zizzania) l'esistenza dei quali è confermata da un rapporto delle Nazioni Unite, ma negato dalla polizia.
08.11.09. La sicurezza del "securicor" Ad appena due mesi da un fatto del genere, un'altro furgoncino della G4S (ex Securicor) che trasportava Sh 24 milioni (euro 216 mila) è sparito dalla circolazione e poi trovato abbandonato in periferia - senza i soldi - e le chiavi nel cruscotto. Dei testimoni indicavano che il furgone, dopo aver caricato i soldi da una banca di Westlands, partiva con il solo autista, lasciando a terra i colleghi del G4S ed i poliziotti di scorta.  Stranamente la macchina di scorta della polizia non seguiva il furgone facendo pensare che - come nel caso precedente - gli agenti, che ora sono sotto arresto, siano coinvolti nel piano criminale.  

AL SACRARIO DEL DUCA D'AOSTA  (1898 - 1942)
(Generale d'Armata Vittorio Amedeo d'Aosta, medaglia d'oro al valor militare)
Tra le attività annuali organizzate dall'Ambasciata, la visita al sacrario di Nyeri, ai primi di novembre, è sempre carica di significati storici. 
Entrando nel recinto del gran mausoleo, costruito dal governo italiano negli anni '50, si prova la sensazione di essere arrivati in un pezzo d'Italia. Oltre che alla tomba del Duca vi sono tumulati 657 soldati. Chi scrive, residente nella zona per oltre sei anni, partecipava con l'installazione della grande lampada votiva "In Memoriam" donata dall'Italia.  Questo imponente "Memorial" è un monumento unico non solo in Kenya, ma anche nei paesi limitrofi. Per contrasto il cimitero militare britannico a Nyeri, che contiene la tomba del fondatore del movimento dei "Boy Scouts" Baden Powell, è praticamente trascurato.
Le circostanze storiche degli avvenimenti del 18 maggio 1941, ad Amba Alagi in Abissinia, quando il Duca d'Aosta e i suoi soldati, circondati da tutte le parti, si arrendevano con l'onore delle armi,  dovrebbero essere a conoscenza di tutti.  (Gia descritte su "Out of Italy" in altre occasioni)
A poca distanza dal mausoleo esiste l'imponente missione cattolica del Mathari che comprende tre colline sulle quali, dal 1903, i Missionari della Consolata  vi costruivano una varietà d'opere religiose e sociali, tanto da guadagnarsi, da parte dei coloni inglesi l'appellativo di "secondo impero romano". Tra queste primeggia l'ospedale, una volta famoso in tutto il Kenya quando vi operava il leggendario dott. Chiono, uno dei piú grandi dottori italiani che abbiano mai operato in Africa. Tra gli africani vigeva il detto:  "da Chiono non si muore". La tomba del compianto dott. Chiono nel giardino dell'ospedale è poco conosciuta dalla comunità e delle autorità Italiane in Kenya, e dista solo un km da quella del Duca d'Aosta. Nel vicino cimitero della missione vi sono sepolti molti missionari e missionarie della Consolata che arrivavano in questa località nel1903. Non sarebbe fuoriluogo pensare che, oltre al dott. Chiono, anche questi fossero ricordati.
A cura di:   geoferro03@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti!
Chiunque può scrivere commenti, purché pertinenti all'argomento dell'articolo.
I commenti possono essere firmati o anonimi.
NiK