sabato 29 settembre 2007

L'autostrada Malindi-Mombasa

Ieri scrivevo del potenziale dei nuovi media, in particolare per i paesi in via di sviluppo come il Kenya. Oggi nel mio girovagare in internet mi sono imbattuto in questo articolo, e vorrei fare qualche considerazione.
Uno dei post del mio primo blog, riguardava proprio la "autostrada" Malindi-Maombasa, e venne pubblicato anche dal giornale "Out of Italy". Chiamare "autostrada" quella che per noi potrebbe essere considerata tuttalpiu' una stretta strada di campagna, (se fosse almeno asfaltata si intende) e' secondo me dovuto al fatto che gli stessi politici Kenioti ne comprendono benissimo l'importanza, e non "potendo" con i mezzi a loro disposizione farne una migliore, la hanno perlomeno battezzata per quello che in realta' avrebbe dovuto essere per sostenere l'economia di Malindi. E cosi' i giornali Kenioti il "Nation" e lo "Standard", quando vi si riferiscono la chiamano "Highway Malindi-Mombasa").

Tant'e' che quando tra italiani ci si lamenta delle condizioni della strada dopo un po' il dubbio sorge... ma non e' che forse i nostri "standard" sono effettivamente troppo alti per questo paese? E pero' in cuor nostro sappiamo che noi ci accontenteremmo perlomeno di una "strada"... nulla di esagerato. E poi basta andare a Nairobi per rendersi conto che volendo le strade belle le sanno fare anche in Kenya, volere e potere diceva qualcuno. O forse considerando che si parla di Nairobi, la capitale, dovremmo dire: volere del potere.

Spesso mi sono sentito a disagio nel parlarne con qualche amico keniota, mi sentivo rispondere che mi lamentavo sempre solo delle cose negative, che non guardavo gli aspetti positivi del paese. La sensazione che pero' qualche cosa stesse cambiando anche nelle loro percezioni l'ho avuta un paio di mesi fa quando una mia amica del Rotary club di Kilifi mi ha raccontato che erano venuti a trovarla degli amici dall'america. Quando sono arrivati si sono lamentati con lei perche' a loro dire l'autista invece di prendere l'autostrada aveva fatto una strada secondaria pessima. Insomma erano piu' neri dell'autista stesso che invece li assicurava che la strada era giusta, ma loro non si sono calmati fino a quando, con loro grande stupore, lei stessa li ha rassicurati che si, l'autostrada era proprio quella.

E adesso in rete compare un articolo scritto da una Keniota che riassume praticamente tutte le argomentazioni che noi europei abitualmente mettiamo in campo quando parliamo dell'importanza di questa strada, in particolare per il turismo che e' il motore trainante dell'economia malindina.

Vorrei abbozzare una traduzione di qualche passo dell'articolo:

"Rasna Warah
Nairobi 10 settembre 2007

Per quanto possa simpatizzare con il mio collega Macharia Gaitho che si lamenta circa le pessime condizioni delle strade nei dintorni della parte occidentale di Nairobi, lo sfido a prendere la autostrada Mombasa-Malindi affinche' si possa davvero rendere conto su cosa significhi una strada in cattive condizioni.
Questa striscia di 120 kilometri di quello che una volta era una strada asfaltata che collega il resto della nazione con la parte nord della costa del Kenya e oltre fino a Lamu e la Somalia ha piu' crateri di quanti ne abbia la luna.
Ho cominciato a contare le buche subito dopo Mtwapa a nord di Mombasa quando la macchina inh cui mi trovavo ha cominciato ad arrancare ad una velocita' di circa 20km/h - ma ho perso il conto a circa 4.963. Allora ho fatto un calcolo veloce. C'era almeno una buca, anzi tre, ogni 10 metri, cioe' almeno 10.000 buche nei 100.000 metri da Mtwapa a Watamu, un record, ne sono certa, per qualsiasi standard.(...)
I turisti non possono godersi i nostri litorali assolati se non ci sono strade che li portino li o almeno un aeroporto dove atterrare. La citta' di malindi, che ha un grande potenziale turistico, e ha gia' una fiorente industria turistica sviluppata, e una favolosa cucina italiana, potrebbe essere una destinazione turistica principe per coloro che cercano una vacanza piacevole lontano da destinazioni piu' affollate come Mombasa."

Mi dicono che la situazione della strada in questi giorni e' un po' migliorata, che hanno riempito un po' di buche, comunque con queste pioggie se non si rifa' completamente l'asfalto, credo che durera' veramente molto poco.

Nik

1 commento:

  1. La mia prima volta fu nel 1985, una settimana alla Malindina per lavoro,dovevo fare foto e video per un futuro villaggio turistico a Kilifi.
    Ci tornai dopo 3 anni , il villaggio era costruito e funzionante, fui contagiato dal MALE MALINDINO,e mi ci trasferii per fare qualcosa nel settore turistico.
    Vissi un anno a Kilifi e uno a Malindi ma il ricordo più vivo che mi rimane è di un vecchio cieco africano che suonava un flauto seduto tra le bancarelle che riempivano i bordi di quell' "AUTOSTRADA"
    che a quel tempo s'interrompeva raggiunto il" kreek", proprio prima di Kilifi.
    Il Ferry era l'unico mezzo per attraversare il fiordo che s'inoltrava per troppi chilometri verso la terra rossa africana per poterlo facilmente bypassare; così, si formavano interminabili code di mezzi ad aspettare il turno per imbarcarsi.Quel vecchio africano cieco suonava la sua melodia ripetitiva ma non monotona
    seduto tra le bancarelle tra turisti in arrivo e indigeni che, aspettando a loro volta, scambiavano discorsi, strette di mano, risate e litigi, mangiando anacardi o semi di zucca essicati.
    Poi arrivarono i "Giapponesi" a costruire il ponte e quell'angolo di vera Africa scomparve per sempre.Certo il ponte aveva risolto un problema, tutti ne erano consapevoli, ma ora ?
    Guardo la fotografia delle voragini dell' "AUTOSTRADA" Malindi Mombasa e mi si stringe il cuore.Penso ai soldi spesi per il ponte e a quelli che sarebbe costata la semplice manutenzione dell'asfalto.E mentre scrivo questa frase mi rendo conto che sto pensando all'occidentale, con la forma mentis italiana, leggiù è Africa.. questi pensieri non hanno valore. Così come non ha valore il ricordo di quella volta che, volendo portare laggiù materiali scolastici per i bambini, alla dogana venimmo perquisiti e tutto il materiale venne sequestrato perchè proibito da una non ben precisata legge Keniota.
    In realtà sarebbe bastato corrompere i doganieri per far passare tutto , proprio come avevo fatto tante volte per farmi rinnovare il visto turistico, oppure per non pagare improbabili contravvenzioni al codice della strada.Quella è Africa,l'Europa è lontana,lontanissima,qui i ciechi si chiamano "non vedenti" la musica si compra nei negozi e le autostrade sono a quattro corsie senza buchi e i bambini hanno i libri gratis.

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NiK