domenica 29 giugno 2008

Che fai critichi, sporco lavoratore clandestino che non sei altro?

Ieri sono stato colpito da una notizia riportata da un giornale cinese:

Sembra che ad Iten, nella Rift Valley, Kenya, un prete italiano che si chiama Monsignor Renato Canova sia stato arrestato perché svolgeva l'attività di preparatore atletico senza permesso di lavoro.

Attenzione però: Monsignor Canova allena ragazzi e ragazze africani, non italiani, come si può leggere qui, da più di 10 anni. Allena giovani speranze che ambiscono a qualificarsi per le olimpiadi.

Beh comunque la legge è legge. "Dura lex sed lex" dicevano i latini.

Però io ho fatto qualche ricerca in internet ed ho scoperto che Monsignor Canova allena ragazzi in Kenya da 10 anni appunto, suppongo con passione e con la speranza di dare un po' di felicità ed un futuro ai ragazzi del paese che lo ospita, e parecchi di loro si sono distinti negli anni passati.

Ma Monsignor Canova ha fatto uno sbaglio.

Monsignor Canova, infatti, si è permesso di criticare la federazione atletica Keniota pronunciando in una occasione ufficiale le seguenti parole sconce: "We should not copy Ethiopia and other countries since Kenya has immense talent and individuals should not be suppressed," che tradotte significano su per giù: "Non dovremmo copiare l'etiopia e gli altri paesi perché il Kenya ha dei talenti immensi e le individualità non dovrebbero essere soppresse".

Ma come si è permesso Monsignor Canova di pronunciare queste parole in pubblico criticando il loro operato, si sono chiesti alla Athletics Kenya...

Ma ce l'ha il Monsignor Canova il permesso di lavoro? Ha chiesto la Athletics Kenya alle autorità nazionali che si occupano di immigrazione in una lettera ufficiale.

La risposta, appunto, la si può leggere sul giornale cinese.

Mentre il Monsignor Canova veniva arrestato, il presidente Kibaki, in visita al Rwanda, rassicurava gli investitori stranieri: "Io, perciò, assicuro gli investitori stranieri e gli altri visitatori che il Kenya è un paese tranquillo e i vostri investimenti sono assicurati"

mercoledì 25 giugno 2008

E' necessario scatenare il potenziale soppresso.

Dall'Editoriale del Nation di oggi.

Come perdere gli investitori

Nairobi

Il costo di fare business in Kenya si e' notevolmente ridotto negli ultimi tempi. Questo ha inevitabilmente scatenato molti consensi, particolarmente dopo le positive revisioni che sono state fatte da organizzazioni multilaterali come la banca mondiale.
Ma lunedì, la banca ha rilasciato una relazione più seria sulla situazione reale. Sebbene il documento copriva il periodo di tempo dell'anno scorso, niente fa pensare che le cose siano cambiate significativamente.
Nonostante il miglioramento degli ultimi quattro anni, e' anche troppo evidente che il Kenya ha molta distanza da coprire ancore prima di potersi rapportatre testa a testa con le economie concorrenti, specialmente in Asia.
Circa 650 aziende hanno nominato l'alta tassazione, la corruzione, un difficile accesso ai crediti bancari, infrastutture malridotte e l'alto costo energetico in Kenya come barriere per poter fare del business.

Dobbiamo tenere bene a mente che se non diventiamo competitivi, saremo tagliati fuori da entrambi i mercati regionali o internazionali.
Al momento, i prodotti Kenioti possono dominare la regione, ma questo accade solamente a causa di ragioni storiche che fanno mantenere la crescita nei paesi vicini ad un punto fermo.
Se non manteniamo un occhio ben aperto su paesi come Tanzania, Ruanda e Uganda potremmo trovarci a piangere sulle opportunità perse, come già ci accade quando ci raffrontiamo con le tigri asiatiche.
Come ci hanno mostrato questi paesi, quando si rende il business il meno doloro possibile, si possono ottenere un sacco di capitali – generati sia internamente che esternamente.
Non dovremmo mai trattare la gente che ha voglia di creare ricchezza come una minaccia. Per aumentare il nostro reddito nazionale, dobbiamo scatenare il nostro potenziale soppresso.

domenica 22 giugno 2008

Diamo i numeri

,
Il più alto numero di consumatori di eroina si trovano a Mombasa (22,3%), Malindi (9,8%) e Nairobi (6%).

Personalmente faccio davvero fatica a credere che Malindi (117,735 abitanti secondo wikipedia) abbia un numero di eroinomani superiore a Nairobi (2,143,254 abitanti, circa 21 volte Malindi).

Roba da non crederci, ma non lo dico io, bensì il Nation

E comunque io non ci credo.

venerdì 6 giugno 2008

Un continente (e oltre) alla riscossa


E' difficilissimo immaginare quali saranno le implicazioni nel caso Obama dovesse vincere la corsa alla casa bianca.

Le aspettative di un intero continente ma specialmente del Kenya saranno altissime, credo.

Ma il resto del mondo non sta a guardare e gia' si vocifera di amici d'infanzia di Obama in Asia, veri o no, non importa: e' adesso il momento di rivendicare amicizie o parentele, poi sarà troppo tardi.

Ma anche in Italia non saremo da meno, e forse sarà il riscatto di Malindi, dove l'Italia può vantare una "colonia", ma non nel senso di colonia africana dell'Italia, bensì colonia italiana in Kenya, che e' diverso.

E già immagino qualche bella ragazza proveniente da Malindi, Kenya, al seguito di un qualche bell'Italiano, che verrà intervistata da Costanzo, o sarà invitata ad "Uno mattina"... sarà inevitabile.

Oppure semplicemente Naomi ne approfitterà per una campagna pubblicitaria per il suo Billionaire a Malindi. "Per una vacanza da sogno nella terra di Barack".

martedì 3 giugno 2008

Scontri tra guardie del corpo presidenziali, durante i festeggiamenti per l'indipendenza


Traduco alcuni passi da questo articolo della BBC

Frizioni all'interno della coalizione di governo del Kenya

I problemi sono cominciati quando le guardie presidenziali hanno impedito agli uomini della sicurezza di Raila Odinga di salire sul podio dei VIP durante le celebrazioni dell'indipendenza. Il capo dei militari Jeremiah Kianga è dovuto intervenire per prevenire che i disordini degenerassero in una battaglia a suon di pugni. (...) Domenica, è stato il turno delle guardie, quando si sono insultate a vicenda (...) Il primo ministro e sua moglie erano appena arrivati alle celebrazioni accompagnati da cinque guardie del corpo, ma quando è stato permessa l'entrata alla sezione VIP a solo una, è cominciata una discussione che ha portato alla lite. Mr Odinga aveva già preso posto sul podio. Le sue guardie si sono successivamente ritirate e hanno preso posto tra il pubblico. Gli scontri sono scoppiati poco prima che il presidente Kibaki arrivasse sul luogo delle celebrazioni.