lunedì 20 aprile 2009

Il diario di Ferro


Sette giorni in Kenya. (16)

13.04.09. La crisi economica. La priorità visibile dei governanti keniani sembra quella di aiutare l'industria automobilistica tedesca al ricovero, con l'acquisto d'automobili Mercedes d'alta classe. La "limousine allungata" presidenziale, tra le altre del parco di 149 vetture, è un esempio di lusso sfrenato e inutile, alla faccia dei 10 milioni di persone che soffrono la fame. Quella del vice presidente Benz S 500 costa Sh 26 milioni (euro 260 mila) Quella del primo ministro Benz S 350 Sh 20 milioni (euro 200 mila) I due vice primi ministri guidano Benz S 320. Quasi tutti gli altri ministri, dei 42 in carica, si accontentano delle Benz S 280.

14.04.09. Energia solare (a buon mercato) Il norvegese Jon Bohemer, accasato in Kenya, ha vinto un premio internazionale di $75.000 per avere disegnato e costruito una cucina solare fatta con delle scatole di cartone, lamine riflettive d'alluminio e vernice nera termo-resistente. La scatola puó raggiungere la temperatura di 80 gradi centigradi, sufficiente per molti usi domestici e porta il nome di Kyoto Box (ricavato dal U.N. Kyoto Protocol) Prodotta in serie dovrebbe costare circa $6. Jon intende usare i denari del premio per promuovere l'invenzione in tutta l'Africa.

15.04.09. Ancora un fratello povero. Si chiama Samson Obama un piccolo negoziante di Nairobi. È uno degli undici mezzi fratelli e sorelle del presidente Obama, suo padre ha avuto quattro "mogli" dopo il suo ritorno in Kenya dagli USA dove era uno studente. Samson è stato vietato di entrare in Inghilterra, dopo di che, all'aeroporto dell'East Midland, la polizia scopriva il suo nome nel computer, dove risultava di essere stato arrestato lo scorso novembre per un disordine con un gruppo di ragazze in un bar di Londra e per avere presentato dei documenti falsi.

16.04.09. Due galli nel pollaio. Dopo un paio di settimane di diatribe piú o meno civili, tra il presidente Kibaki e il primo ministro Odinga i giornali scrivono "È un cessate il fuoco, per ora" Il raduno del "Gabinetto Ristretto" nell'ufficio del presidente, durato tre ore, terminava con la solita foto del gruppo sorridente con le strette di mano prammatiche. Il nesso della discordia che ha provocato quasi una crisi nella "Gran Coalizione" ha poco a che vedere con i problemi del paese o il buon governo. Si trattava di mettersi d’accordo per la spartizione equa delle "responsabilità di governo" ( Leggi la distribuzione dei lucrosi posti nell'amministrazione di stato. ndr)

17.04.09. Podista straordinario. Si chiama Duncan Kibet, di 30 anni nativo d'Eldoret, la capitale mondiale dei maratoneti. Lo scorso novembre, nella Piazza Castello di Milano, dopo aver stracciato il record della gara (2 ore 7 minuti e 53 secondi) alla quale partecipavano 5.875 concorrenti, attraeva l'attenzione della Gazzetta dello Sport. Dopodiché faceva altrettanto con la maratona di Rotterdam con un tempo di 2:04:26. Kibet ha giá sette vittorie a suo credito nelle maratone. Gran parte del merito e dovuto alla preparazione atletica sotto la guida di Federico Rosa, figlio del dott. Gabriele Rosa, il leggendario trainer che ha portato diecine d'atleti keniani alla fama mondiale. La squadra Rosa Associati comprende 200 atleti keniani di fama mondiale tra i quali anche la ragazza Janet Jepkoskei la cosiddetta "Eldoret Express"

18.04.09. I poveri "cr..ti " del Turkana. "miseria senza fine" Il Distretto ha una popolazione di 500.000 abitanti, semi nomadi, e il livello della povertà assoluta è del 56% Soffrivano fame e carestia prima e durante l'era coloniale e continuano a soffrirla anche oggi. Durante la siccità in corso hanno perso circa 5000 pecore e capre per la "Peste des Petits Ruminants (PPR) Durante il temporale della settimana, durato 11 ore, hanno perso nell'alluvione circa altri 5.000 bovini, altrettanti ovini, 12 cammelli e 50 asini. La quasi totalità della gente vive di pastorizia e sono soggetti a razzie di bestiame da parte dei vicini Pokot e dei Karamojion di oltre confine. L'immenso distretto, con scarse comunicazioni, è sempre stato ignorato dai vari governi, trattandosi di una tribù "minore" di scarso peso politico durante le elezioni.

19.04.09. BOLLETTINO DELLA FAME. Affligge circa 4.1 milioni d'abitanti delle baraccopoli delle grandi cittá. A parte i disoccupati, ne soffre anche gente che lavora nelle categorie minori come: manovali, casuali, guardiani, domestici, ambulanti, giardinieri, carrettieri, ciclo-tassisti ecc. La maggioranza puó permettersi di mangiare solo una volta al giorno. Anche una porzione di chips (patatine fritte) che costa dai 30-50 Shs (euro 0.30-0.50) è fuori della loro portata. Una razione del popolare githeri (mais e fagioli bolliti) costa 10-15 Shs (euro 0.10-0.15) quando venduta per le strade dalle donne che peró, se non pagano la taglia alle guardie municipali, sono sovente arrestate e il cibo confiscato, ovvero da loro mangiato.

ADDENDUM.

(Estratto dal "Daily Nation")

I PITONI DI MALINDI (È capitato in zona Sabaki) C'è ne sono parecchi in giro e qualcuno nella zona ne fa raccolta in privato. Il pitone non è velenoso e non morde la preda, invece la strozza e poi la ingoia per intero. Uno, lungo quattro metri, in cerca di capre, e non trovandone si addentrava nella capanna di un contadino che inavvertitamente lo calpestava. Forse era stato attratto dal profumo dell'ugali (polenta) che l'uomo stava cucinando. Il rettile gli si avvinghiava intorno alle gambe ed ad un braccio e lo trascinava fuori arrampicandosi su una pianta trascinandovi l'uomo. I due lottavano per circa un'ora. L'uomo non poteva fare gran che eccetto morderlo fino a quando riusciva a liberarsi il braccio e tirare fuori il telefonino che teneva in tasca. Con questo chiamava il padrone della shamba (piantagione) spiegandogli la situazione. Questo accorreva accompagnato da due poliziotti. Nell'oscuritá, con l'uso del cellulare, riuscivano a trovarlo sulla pianta.

Il pitone, evidentemente annoiato, sibilava violentemente tanto da impaurire anche uno dei poliziotti che se ne restava chiuso in macchina. Un conto è sparare sui dimostranti e un altro è venire ai ferri corti con un serpente, che tra certe tribù é ritenuto quasi divino. L'altro che aveva il fucile non si azzardava a sparare per paura di colpire l'uomo. Tra l'altro i boa sono una specie protetta ed è un crimine ucciderli. Ne risultava una specie di "tiro alla fune" con il rettile avvinghiato ad un ramo che non voleva saperne di mollare l'uomo. Questo riusciva a strapparsi la camicia che gli avvolgeva sulla testa permettendo agli altri di legargli una fune intorno al collo. A questo punto il pitone mollava la preda e l'uomo precipitava a terra senza subire danni gravi.

Con il rettile arrotolato su se stesso, come fanno quando sono in pericolo, riuscivano a metterlo in un sacco e caricarlo sul camioncino, con il quale lo trasportavano al santuario ecologico di Falconry of Kenya che lo rinchiudevano in una capanna e avvisavano la branca locale del Kenya Wild Life Service.

Questi arrivavano nella mattinata ma del rettile non c'éra alcun segno. Dopo due giorni abbandonavano le ricerche. In certe parti del Kenya i pitoni sono considerati come delle divinità, portatrici di benessere specialmente nel propiziare l'arrivo delle piogge. In parte del paese ci sono già delle alluvioni.

A cura di ; geoferro@africaonline.co.ke.

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