domenica 25 ottobre 2009

Il diario di Ferro


Sette giorni in Kenya (No 43)

19.10.09. Acqua per tutti nel 2000. Era uno dei tanti vacui slogan del regime di Arap Moi sparsi in abbondanza a favore del "popolo bue" Da allora la situazione dell'acqua potabile è peggiorata. In molti villaggi la gente riceve acqua in casa solo quando sono alluvionati dalle piogge stagionali. I giornali d'oggi parlano di 5.000 persone con le abitazioni allagate e diecine di km di strade rese impassibili  al traffico. A chi tocca porre rimedio? Da giorni la stampa parla di centinaia di milioni di scellini "spariti" dalle casse del Ministero dell’ Acqua e Irrigazione. Intanto il governo avvisa la gente di muovere le loro case sulle colline (sulla terra di altri? ndr)

20.10.09. La "guerra" dell'internet. Secondo la stampa, l'arrivo in Kenya di cavi fibre optics sta causando, non solo forte concorrenza tra le tre ditte che le operano, ma si sono giá registrati casi di sabotaggio dei cavi da parte di "ignoti" È abbastanza facile tagliare un cavo sotterraneo, mentre prima era impossibile danneggiare una comunicazione via satellite. La Telkom Kenya ha giá denunciato circa quindici casi di sabotaggio il  mese. La ditta ha installato km 1500 di cavi, molti in aree semi desertiche e difficili da tenere sotto controllo. Se si continua di questo passo i vantaggi della velocità di trasmissione e basso prezzo del servizio fibre optics potrebbe non realizzarsi.
21.10.09. Mambo ki-nyumbani.  Un uomo di 65 anni, stanco delle continue liti e pestaggi con la moglie, madre dei suoi 17 figli, li cacciava tutti da casa e per tenerseli alla larga radeva al suolo l'edificio. Poi si accasava nella vicina città (Nyahururu) con una nuova "moglie" di 25 anni e per finanziare il nuovo "romanzo" vendeva i 40 bovini di famiglia. La prima moglie ricorreva al tribunale che condannava l'uomo a ricostruire la casa e prendersi indietro la famiglia.  Per far ciò è ora costretto a vendere parte del podere di 40 acri (16 ettari) che ha in con-proprietá della moglie, la quale resiste alla svendita dell'unica risorsa rimasta per sfamare la prole. Le liti continuano.
22.10.09. Ricorrenza. Gli abitanti del monte Elgon "celebrano" il ritorno della pace, dopo il successo dell'operazione militare dell'anno scorso, durante la quale i ribelli o banditi del Sabaot Land Defence Force - un'organizzazione tribale - erano debellati. L'offensiva denominata "Okoa Maisha" (salvare la vita) era condotta da alcune centinaia di soldati e poliziotti del corpo speciale G.S.U.  Sono testimoni del successo dell'operazione, un centinaio di donne e
giovani ragazze che ora circolano nei villaggi liberati con "la pancia gonfia"

23.10.09. Si aprono le galere. Il primo fuori è Tom Cholmondeley, figlio del Lord Delamere, in prigione dal 2006 sotto accusa d'omicidio ma condannato solo ad otto mesi, ridotti a sei per "buona condotta" Il secondo è Maina  Njenga capo spirituale - e forse anche d'altro - della setta fuorilegge dei mungiki in custodia cautelare da cinque anni, assolto per mancanza di prove. È stato accolto a Nairobi da una folla enorme in compagnia della "vescova" Margaret Wanjiru che gli ha presentato una Bibbia e sta organizzandone il battesimo e la sepoltura della moglie, uccisa in circostanze misteriose nel 2007.

24.10.09. Allarme colera a Nairobi. In fine settimana i morti - nelle baraccopoli - sono giá saliti a dodici, la maggioranza bambini e oltre un centinaio sono in cerca della cura. Le autorità mediche, volontari e il personale del  Medical Missionary of Mary- della zona - fanno quello che possono. Gli slums sono attraversati da fogne all'aperto. La gente continua a servirsi dei "ristoranti" all'aperto sul bordo delle fognature, dove i bambini giocano, e l'acqua potabile da tempo razionata o scomparsa. Ci sono delle auto cisterne private che vendono "acqua potabile" d'origine sconosciuta. Questa situazione si ripete ad ogni arrivo delle piogge torrenziali.
25.10.09. Il sondaggio della settimana. In Kenya ogni giorno circa 1.5 milioni d'uomini sono regolarmente malmenati dalle consorti nell'ambiente di famiglia, altri sono forzati a cucinare, lavare, pulire la casa e curare i bambini. Molti casi non sono resi noti per evitare stigma o ridicolo sociale. Altri uomini si lamentano addirittura di essere violentati sessualmente o cacciati fuori casa per una notte, forzandoli a dormire in macchina o nei bar. Questi dati sono resi noti dall'organizzazione Maendeleo ya Wanaume (organizzazione per il benessere maschile) Oltre il 60% delle donne intervistate -  nei 40 distretti -  concordano con i risultati del sondaggio.
Addendum.

La serata delle buffon-erie. Madrid, 21.10.09. Toreri Reali 2- Berlusca Memeghini 3.
Forse cercavano di emulare il loro illustre omonimo - quello in bianconero - invece facevano la figura di due casinisti tra i pali.
Nel primo tempo il Dida rossonero sbambolava una palla che aveva già in mano regalandola a Raul - che si trovava in beata solitudine davanti alla porta - Il Bernabeu scoppiava in delirio. Al 62 minuto ci pensava il minuscolo Pirlo nazionale (addirittura un ex interista) a calmare le acque con una bordata da fuori area che lasciava Casillas, il “real bidello” delle Furie Rosse stralunato: 1 a 1. Calma sugli spalti.

In mancanza di Cristiano Ronaldo gli attaccanti spagnoli - autoctoni - giravano a vuoto. Ci pensava l'oriundo "abbronzato" - per dirla alla moda del "Cavaliere" - Drenthé, a riaccendere la musica sulle tribune, questa volta senza colpe per Dida. 2 a 1.

A questo punto Casillas restituiva il favore al Milan "sbuffonando"  una  palla ai limiti dell'area, sui piedi Pato, 2 a 2. Ora i Toreri dimostravano di averne abbastanza dei "diavoli di Silvio" e si accontentavano di "amministrare il pareggio" tra i fischi dei tifosi.

Invece, a due minuti dalla fine, un glorioso contropiede faceva arrivare un cross sul destro di Pato che al volo insaccava nell'angolino alto a destra di Casillas, che cadeva a terra come se colpito da un razzo anticarro. 2 a 3. Fine della serata. 

Le telecamere mettevano a fuoco il ghigno stravolto di Manuel Pellegrini, che deve rendere conto - alle banche - dei 250 milioni d'euro spesi per "vincere tutto"
Nell'intervista si lamentava dell'assenza di Ronaldo, d’altronde anche al Milan mancava  "Ringhio" Gattuso, che a metá campo avrebbe fatto vedere i "sorci verdi" al giovanotto portoghese. L’ex fuoriclasse del Milan, Kaka, non entrava mai in partita.
Misteri del "pallone" Come ha fatto Pellegrini a spendere una barca d'euro e non avere in panchina un sostituto per Ronaldo?
Per i portieri, un conto è  voler emulare il fuoriclasse internazionale Gianluigi Buffon ( con la villa a Malindi? ) ma farlo con delle "buffonate" tra i pali non è il modo migliore.
A cura di:  geoferro@africaonline.co.ke

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