venerdì 20 marzo 2009

On Comment! Ancora sull'onestà giornalistica

Scrive Chiara riferendosi al post: La caccia allo scoop dell'8 marzo

ciao Nik, secondo me un servizio del genere giova sempre, in modo da tenersi informati o almeno cogliere una sfaccettatura di "come vanno le cose" in luoghi geograficamente lontani e culturalmente diversi. Di certo non smuoverà le masse, ma magari la coscienza del singolo. Qualche telespettatore ignaro potrebbe rimanerne colpito e, per esempio, provare ad attivarsi nell'approfondire l'argomento. Che ne dici?
Chiara


Ciao Chiara,

credo che per approfondire questo genere di situazioni ci sono i documentari, o i film "alla Mel Gibson".

Un servizio lanciato nel telegiornale di prima serata con titoli del tipo "CACCIA ALLE STREGHE IN KENYA" non offre nessun tipo di servizio perché è decontestualizzato e siamo portati a giudicarlo con parametri occidentali.

L'unico effetto ottenuto, piuttosto che incuriosire lo spettatore e spingerlo ad approfondire, è quello di allontanare il turismo, che è una delle voci più importanti della economia del Kenya, e quindi di contribuire ad aumentare la povertà e l'arretratezza (e di conseguenza le credenze con pratiche barbare) di queste zone rurali del Kenya.

2 commenti:

  1. Riciao Nik, sono ancora io.
    Personalmente mi lascia un po' dubbiosa l'idea che un servizio del genere possa addirittura "allontanare il turismo dal Kenya"!

    E' vero, ci sono documentari e film come dici tu, ma essendo uno "spaccato" di mondo, è giusto che trovi collocazione, seppur purtroppo minima, nel telegiornale nazionale.
    Dici che può venir decontestualizzato e interpretato con parametri occidentali? Mi sembra che ormai abbiamo fatto passi avanti, forse non tutti i telespettatori, ma la maggior parte può avere un pensiero, una dimensione critica maggiore rispetto a 50 anni fa.

    Ciao,
    Chiara

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  2. Purtroppo credo che conti anche il momento in cui si mettono in onda questi servizi. La credenza della caccia alle streghe e' li da centinaia di anni, e il fenomeno non finirà certo con la messa in onda del servizio che non aveva nessuna priorità di essere trasmesso proprio in un momento in cui il Kenya tenta una rinascita, anche agli occhi del primo mondo (in ogni caso principale fonte di introiti, dopo il baratro in cui ha rischiato di cadere l'anno scorso e che ancora fa sentire le conseguenze anche su Malindi, nonostante non sia mai stata toccata dagli incidenti, grazie alle "brutte notizie" che i media trasmettevano in Italia.

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NiK