domenica 29 marzo 2009

Il diario di Ferro

SETTE GIORNI IN KENYA. (13)

23.03.09. P Giuseppe Bertaina. È iniziato il processo contro i sospettati dell’omicidio del missionario italiano (13 gennaio 2009) Gli indiziati sono tre, due uomini: Felix Kwesha e Zablon Okonda, due ex allievi dell'istituto diretto da p Bertaina che li aveva espulsi e una donna che li accompagnava Maxbell Kavat, arrestata dai guardiani dell'istituto subito dopo il delitto. Tutti tre hanno negato l'accusa e sono stati rimandati in custodia cautelare mentre il processo continua.

24.03.09. Le nuvole prima del temporale. Da giorni il presidente Kibaki tuona contro certi membri del suo governo (42) chiamandoli pelandroni e attaccabrighe e li esorta ha lavorare invece di già condurre la campagna elettorale del 2012. D'accordo con il primo ministro Odinga li minaccia di licenziamento. Si prospetta un "rimpasto" del Gabinetto. Intanto nell'ufficio del premier - non presente- il dibattito su quali membri dell'ODM- il partito di Odinga- siano da cacciare o ritenere, finiva in una solenne scazzottata.

25.03.09. Nairobbery (per i visitatori) Sono in aumento gli attacchi brutali ai pedoni,circa sei al giorno quelli denunciati. Se non volete farvi scippare, bastonare o peggio tenetevi alla larga dai seguenti luoghi: Central Park, UhuruPark, Mfangano Street, Ambassador Hotel, River Road, Kirinyaga Road, Central Station, Kamukunji area, le rotonde di Haile Salassie, Moi Avenue e Globe cinema, Accra Road,e l'incrocio di Ngala Road, in pratica tutta la città di sera in avanti.

Le bande sono composte da tre a dieci e colpiscono all'alba e all'imbrunire. Molte si appostano vicino ai bar e tranquillamente spogliano i numerosi ubriachi che n'escono. In molti casi i viaggiatori dei pullman che arrivano di sera passano la notte negli uffici del bus fino a mattina. Purtroppo si sono avverati molti incidenti mortali. Dal canto suo la polizia di pattuglia non esita a tirare il grilletto quando incontrano i scippatori.

26.03.09. Kogelo-Obama. È il villaggio nativo del padre del presidente americano, recentemente dichiarato dal governo come: Località Protetta d'Interesse Storico Nazionale. Ora vi è scoppiato il colera, già prevalente nel distretto di Siaya. Tra altri residenti anche un mezzo fratello del presidente americano è stato colpito dal malanno. Abongo Malik Obama è un prominente membro del vasto clan degli Obama e ora é ricoverato in ospedale.

27.03.09. Kenya la rotta globale dei narcotici. così dice un rapporto dell'Intenational Narcotics Contro Board. L'aeroporto JKIA è diventato il passaggio preferito delle droghe dal Pakistan verso l'America e L'Europa. I contrabbandieri ingeriscono fino ad un kg d'eroina per volta. Da Nairobi la rotta prosegue verso la Costa d'Avorio, il Ghana e la Nigeria in direzione dell'America. Il Dipartimento di Stato Americano dice che almeno 7 miliardi di Shs (70 milioni d'euro) del commercio narcotici sono riciclati in Kenya. Preoccupante è anche l'uso d'ingredienti medicinali come il nethamphetamine nella fabbricazione d'allucinanti. Il sobborgo di Eastleigh in Nairobi, con larga popolazione somala, è anche il centro del riciclaggio dei $ ricavati dai riscatti della pirateria.

28.03.09.Dalle provincie. Kwale. 115 giovani ragazze hanno abbandonato le scuole per essere gravide o maritate precocemente. Taita. Un pastore protestante è stato seriamente malmenato, e la macchina sfasciata da un gruppo di giovani islamisti, per avere "insultato" il profeta Moametto. Lenana. Un gruppo di suore ha abbandonato il torneo drammaturgo del distretto, quando andava in scena una ragazza incinta dal prete locale che cercava di farla abortire con l'assistenza di una suora promiscua. Nakuru. La città è stata dichiarata "aperta per 24 ore al commercio" e il costo del parcheggio per auto aumentato da Shs 50 a 80. Pokot. Circa 300 parenti, dei 6 linciati per praticare la stregoneria, hanno abbandonato le loro abitazioni e si sono rifugiate nelle numerose caverne della zona. Busia. L'amministrazione locale, per contenere la piaga HIV, ha iniziato la distribuzione gratis di preservativi (condoms) durante i tradizionali balli "disco ma tanga" dei dopo funerali (danza funebre)

29.03.09. Il libro della settimana. Titolo: Raila Odinga's Stolen Presidency (La presidenza rubata a Raila Odinga) Autore: Okoth Osewe, un veterinario di 44 anni. Il libro di 24 capitoli è stampato in Svezia. L'autore asserisce che il partito di Odinga (ODM) vinceva le elezioni su quello di Kibaki (PNU) con uno scarto di 246.987 voti. Il contento della pubblicazione è molto polemico e accusa la ECK ( Commissione Elettorale del Kenya) debitamente manovrata dietro il sipario, di aver falsificato i risultati, complici gli americani (sempre dietro le quinte) che si affrettavano a congratulare Kibaki per la vittoria, che poi stranamente ritrattavano. I critici accusano l'editore svedese Visby AB di aver poca familiarità nel pubblicare in lingua inglese, dati i numerosi errori tipografici contenuti nel libro.

ADDENDUM.

Rombano i motori. È partita in Australia la stagione della Formula Uno, lo "sport" più anacronistico del mondo, dove delle potenti autovetture, orribilmente carrozzate, per un paio d'ore, circolano a velocità spaventose, con un solo passeggero a bordo senza arrivare da alcuna parte. Nella stagione consumano migliaia di litri di prezioso carburante e consumano una montagna di pneumatici, che a fine stagione saranno distrutti a scapito dell'ecologia mondiale. Al secondo posto sono le corse dei cavalli anche se non dannose ecologicamente, ma unicamente basate sulle scommesse milionarie. Queste "competizioni" equestri sono glorificate con la nomea dello "sport dei re" alle quali partecipano in prima linea i reali d'Inghilterra, l'unico sport da loro praticato, sulla groppa dei nobili animali, dopo quello del "dolce far niente" per il quale sono pagati profumatamente. Ritornando ai motori, le gare sono decise a volte in conformità ad una frazione di secondi, che sportivamente non significano niente, dipende tutto da chi ha regolato i cronometri. Questa volta i cronometri non c’entrano. Hanno vinto largamente i “brocchi” dell’anno scorso, Button e Barrichello, sulle nuove vetture britanniche Brawn GP con meccanica Mercedes. E’ stato grande il britannico Hamilton, appena onorato dalla regina col titolo di “Sir”. Partito 18mo finiva sul podio al terzo posto. Disastrosa la partenza delle Ferrari e quasi vergognoso il ritiro di tutte due le vetture. La prossima volta in Australia dategli dei canguri da cavalcare. Da quando l’ex campionissimo della Ferrari, Schumacher “lavora” come consulente tecnico la Ferrari non ha piu’ vinto. Un conto e’ sedere davanti ad un volante e un’altro davanti ad un computer. Poco meglio hanno fatto le Ranault del nostro magnate di Watamu. Se cosi’ continua, a fine stagione il direttore tecnico delle “rosse” Domenicale dovrebbe essere ospitato al The Lion in The Sun del suo “compare” Briatore. Insieme potrebbero partecipare alle corse delle capre a Malindi o a quelle degli asini a Lamu.

A cura di : geoferro@africaonline.co.ke

venerdì 27 marzo 2009

On Comment! Le dimensioni contano sempre, specie se critiche!

Riciao Nik, sono ancora io.
Personalmente mi lascia un po' dubbiosa l'idea che un servizio del genere possa addirittura "allontanare il turismo dal Kenya"!

E' vero, ci sono documentari e film come dici tu, ma essendo uno "spaccato" di mondo, è giusto che trovi collocazione, seppur purtroppo minima, nel telegiornale nazionale.
Dici che può venir decontestualizzato e interpretato con parametri occidentali? Mi sembra che ormai abbiamo fatto passi avanti, forse non tutti i telespettatori, ma la maggior parte può avere un pensiero, una dimensione critica maggiore rispetto a 50 anni fa.

Ciao,
Chiara

27 marzo 2009 13.11


Purtroppo credo che conti anche il momento in cui si mettono in onda questi servizi. La credenza della caccia alle streghe e' li da centinaia di anni, e il fenomeno non finirà certo con la messa in onda del servizio che non aveva nessuna priorità di essere trasmesso proprio in un momento in cui il Kenya tenta una rinascita, anche agli occhi dei turisti del primo mondo (in ogni caso principale fonte di introiti), dopo il baratro in cui ha rischiato di cadere l'anno scorso e che ancora fa sentire le conseguenze anche su Malindi (come racconta Al Jazeera qui) nonostante non sia mai stata toccata dagli incidenti, grazie alle "brutte notizie" che i media trasmettevano in Italia... il che dimostra che mediamente gli italiani hanno una dimensione critica estremamente piccola ;-)

NiK

lunedì 23 marzo 2009

Il diario di Ferro


SETTE GIORNI IN KENYA (12)

16.03.09. I neo colonialisti. Sono i "compagni" cinesi che negli ultimi anni si stanno accaparrando tutti i maggiori progetti d'ingegneria civile, come strade, ponti, dighe, ferrovie, case e altri. "Vincono" gli appalti col semplice metodo di offrire al governo larghi finanziamenti a lunga scadenza con tassi d'interesse minimi. Quasi tutte le tradizionali imprese estere, italiane comprese, hanno abbandonato il Kenya o "venduto" il nome a ditte locali che ora fronteggiano per i cinesi nei progetti finanziati dall'EU. Ora si sono assicurati licenze per l'esplorazione di minerali e in particolare il petrolio nel nord del paese dove altre ditte hanno fallito. In Kenya il costo di un pozzo d'esplorazione si aggira sui $ 100 milioni.

17.03.09. I "moran"sul piede di guerra. I leaders della communitá Maasai hanno reso noto al governo che se continua a tergiversare nel rimuovere gli occupanti illegali della foresta del Mau, lo faranno di loro iniziativa. Circa 15 milioni di persone dipendono dai fiumi che originano dalla foresta del Mau, occupata da migliaia di Kikuyu e Kalenjins. Questa situazione è politicamente esplosiva. Molti degli "illegali" possiedono il titolo della proprietà, ottenuto durante il regime del dittatore Moi, che non ha valore in legge. Quando il primo ministro Raila suggeriva di compensare in denaro la gente, per incoraggiarli a muoversi, causava l'arrivo in massa di altri sperando di essere pagati per poi andarsene. Il maasai, l'onorevole Konchella avvisa, che sono in atto i piani di reclutamento dei guerrieri "moran" anche nella vicina Tanzania.

18.03.09. Quanto mangia un burocrate? I giornali danno la caccia ai responsabili della crisi finanziaria del governo e rivelano, tra l'altro, che lo stato spende annualmente Shs 3.4 miliardi (euro 34 milioni) in spese d'ufficio come tè e caffè, fiori, mance e indennizzi spese questionabili. Tra queste la più abusata è quella del meal allowance ovvero il rimborso per i pasti consumati quando i funzionari viaggiano per lavoro. Alcuni di questi si portano a casa fino a Shs 100.000 il mese (euro 1000) anche se, nel mese, non hanno mai lasciato la poltrona d'ufficio. Il solo ufficio del primo ministro spende Shs 127.000.000 (euro 1.27 milioni in rimborsi spese e petty cash (spiccioli d'ufficio)

19.03.09. Utumishi Kwa Wote. "al servizio di tutti" (il motto della polizia del Kenya ) Non sono tutti corrotti come a volte si dice. Un giovane agente, già con un figlio a carico, di guardia alla Equity Bank di Nakuru, trovava una busta contenente Shs 100.000 (euro 1.000) evidentemente persa da un cliente. Invece di intascare i soldi li consegnava alla banca. Qualche giorno prima aveva anche consegnato un telefonino trovato per terra. Il ragazzo, che guadagna Shs 14.000 il mese (lordi) (euro 140) era promosso a caporale. Non risulta che la banca gli abbia donato qualche spicciolo "pour encourager les autres"

20.03.04. La bacchetta di Obama. È ora nelle mani dell'ambasciatore americano in Kenya, che ieri ha sbattuto il divieto di entrata negli Stati Uniti su un prominente ministro della Grande Coalizione Governativa senza però nominarlo in pubblico, sospettato di gran corruzione e coinvolto nel fomentare e finanziare i disordini post elettorali del 2007. Con quest'aggiunta sono già sei i ministri del governo Kibaki proibiti di entrare in America. Simile mossa è stata presa anche dal governo britannico. Questo gesto sta a significare la crescente impazienza del governo americano verso la cultura della impunità e la mancanza di volontà politica nel combattere la corruzione rampante tra gli "alto locati"

21.03.09. Pirati, riscatti e immobili. Le Nazioni Unite hanno accertato che dietro le attività dei pirati somali c'è lo zampino dei governanti della regione semi autonoma del Puntland. Gran parte dei milioni di $ dei riscatti finisce in Kenya e sono investiti nel settore immobiliare, causando un forte aumento dei costi delle proprietà specialmente nel popoloso sobborgo - somalo - di Eastleigh a Nairobi. L'affitto mensile di un alloggio di due locali in pochi mesi è salito da Shs 10.000 a 25.000. In altre aree si arriva fino a Shs 38.000 (380 euro) L'impatto più forte occorre nel costo dei terreni dei sobborghi residenziali di classe, come Karen ,Langata, Lavington, Westland ecc. Qui un acro di terra ( 0.405 ha) costruibile può costare fino a Shs 70 milioni (700mila euro). È ormai accertato che questi grossi aumenti sono dovuti all'influsso dei capitali derivati dai riscatti dei pirati.

22.03.09. La beffa della settimana. I nostri "onorevoli" parlamentari così reagiscono alla crisi economica-finaziaria che incombe sul paese: " Pagheremo anche noi le tasse sulle nostre indennità solo e quando il nostro stipendio mensile sarà aumentato fino al minimo Ksh 1.500.000” (15 mila euro) Nel frattempo il Concilio Nazionale delle Chiese Cristiane domanda il dimezzamento del Gabinetto di 42 ministri e 52 sottosegretari, la dissoluzione del parlamento, nuove elezioni e stretto controllo delle spese statali. (Il parco automobilistico del presidente consiste di 149 autovetture. Niente male per un paese che chiama l'elemosina per il mangiare, N.d.R.) La Croce Rossa e altre agenzie umanitarie lanciano un appello di Shs 46 miliardi ((460 milioni di euro) per far fronte all'emergenza della carestia.

Addendum.

LA CALATA DEI BARBARI.

(Le randellate inglesi al calcio italiano nella Champion's League)

Tre bande di mercenari inglesi hanno invaso e profanato i templi della seconda religione di stato degli italiani, ovvero San Siro a Milano, il Grande Torino (olimpionico), e l'Olimpico di Roma. Il Manchester United e il Liverpool, scendendo dalle grigie lande del nord, gli uni dominavano l'Inter nell'andata e nel ritorno e gli altri umiliavano il grande Real Madrid in casa e fuori. I prezzolati russi del Chelsea facevano altrettanto, anche se fortunosamente in casa di "Madama" guidata da un loro ex manager. Non si può aspettare che faccia sempre tutto Del Piero. Gli eterogenei dell'Arsenal, anche loro con un pizzico di fortuna, eliminavano i "legionari romani" che avevano fondato la loro capitale e occupavano le loro terre ai tempi di Giulio Cesare. Merita notare che nella partita Roma - Arsenal l'unico giocatore nativo britannico era l'italiano Perrotta. È tuttavia da deplorare la condotta dei tifosi romanisti, che non insolitamente, accoltellavano, non seriamente, un supporter dell'Arsenal e ne malmenavano altri due fuori dallo stadio prima della partita. Le lacrime in campo di capitan Totti erano largamente commentate dalla stampa inglese, che mascheratamente si crogiolava nell'aver dato una lezione di calcio ai "campioni del mondo"

D'accordo, il campionato inglese da qualche anno è il più forte, e forse anche il più ricco d'Europa. Fabio Capello, che del calcio inglese se n'intende commentava " Il calcio italiano di club è troppo difensivo al confronto con le squadre inglesi piene zeppo di talenti internazionali. Contro di loro noi giochiamo con nove "terzini" e un attaccante sperando d "che la metta dentro" Ci sono troppe interruzioni con i "furbetti" che si gettano a terra interrompendo la fluditá gioco"

D'altra parte gli allenatori italiani o managers, per dirla all'inglese, hanno una buona reputazione in Britannia. Tanto Vialli come Ranieri non sfiguravano nel Chelsea, ora Zola sta salvando il West Ham Utd, poi c'è anche Trapattoni in Irlanda. Al riguardo di Capello così commentava un nazionale inglese: " Fabio ha trasformato una banda di ciarlatani in una squadra vincente"

All'Inter invece lo "speciale" Mourinho non sta facendo meglio del suo predecessore Mancini. Ci si augura che Moratti non entri nella scia di Calderon del Real Madrid specializzato nel licenziare gli allenatori vincenti come Capello e Del Bosque, tra gli altri, e ingaggiare dei "brocchi" come il tedesco Schuster. Mourinho non è certamente un "brocco" ma, al suo riguardo, si anticipano degli sviluppi a fine stagione.

A cura di: geoferro@africaonline.co.ke

venerdì 20 marzo 2009

On Comment! Ancora sull'onestà giornalistica

Scrive Chiara riferendosi al post: La caccia allo scoop dell'8 marzo

ciao Nik, secondo me un servizio del genere giova sempre, in modo da tenersi informati o almeno cogliere una sfaccettatura di "come vanno le cose" in luoghi geograficamente lontani e culturalmente diversi. Di certo non smuoverà le masse, ma magari la coscienza del singolo. Qualche telespettatore ignaro potrebbe rimanerne colpito e, per esempio, provare ad attivarsi nell'approfondire l'argomento. Che ne dici?
Chiara


Ciao Chiara,

credo che per approfondire questo genere di situazioni ci sono i documentari, o i film "alla Mel Gibson".

Un servizio lanciato nel telegiornale di prima serata con titoli del tipo "CACCIA ALLE STREGHE IN KENYA" non offre nessun tipo di servizio perché è decontestualizzato e siamo portati a giudicarlo con parametri occidentali.

L'unico effetto ottenuto, piuttosto che incuriosire lo spettatore e spingerlo ad approfondire, è quello di allontanare il turismo, che è una delle voci più importanti della economia del Kenya, e quindi di contribuire ad aumentare la povertà e l'arretratezza (e di conseguenza le credenze con pratiche barbare) di queste zone rurali del Kenya.

C'era una volta little Milan

(sole al sole)

Mercoledì all'incontro con l'ambasciatore era presente anche la stampa locale.

Oggi è uscito un articolo sul Nation a firma di Daniel Nyassy che potrebbe essere l'archetipo di come si possa scrivere fischi per fiaschi con un abile lavoro di "copia ed incolla" di frasi estrapolate dal loro contesto con l'aggiunta di definizioni ad effetto inventate di sana pianta dal "bravo giornalista".
Nulla di nuovo sotto il cocente sole keniota insomma, solo il rimpianto che se la mente di costui incontrasse quella di Senio Bonini se ne potrebbe tirar fuori tanto di quel materiale di fantasia da scrivere una fiction da far impallidire "un posto al sole" quanto a numero di puntate. Io la chiamerei "Malindi Vice" o "sole -nel senso di plurale di sola inteso come ragazza o truffa a seconda della fantasia del lettore- al sole" ma naturalmente il titolo è già definito dal colpo di genio del giornalista keniota e non potrà altro che essere "The sex and the little Milan", sottotitolo "a true story of Mafia Sex and Rock and roll"

Di seguito traduco integralmente l'articolo.
L'originale si trova qui.

L'Italia investiga sui connazionali sui crimini sessuali
Di DANIEL NYASSY


Ufficiali dei servizi segreti italiani potrebbero essere stanziati a Malindi per investigare sui loro connazionali coinvolti in crimini sessuali. Il governo italiano sarà "molto severo" con i suoi connazionali coinvolti nella pedofilia, ha messo in guardia l'ambasciatore P.A. Magistrati.

L'avvertimento è stato causato dall'allarme di NGO e di singoli che i casi di italiani coinvolti nella pedofilia sono in aumento nella costa nord.

Little Milan

L'area è dominata dagli italiani ed ha acquisito il nome di "Little Milan".
Il Dr Magistrati si è rivolto alla stampa dopo aver incontrato alcuni membri della comunità italiana al Coral Key Beach Hotel mercoledì sera.
"E' una cosa molto buona portare agenti segreti a Malindi per investigare sui crimini sessuali. Ma naturalmente questo sarà molto segreto e non sarà rivelato ai media" (questa frase in effetti si addice allo stile del nostro ambasciatore ndt).

Gli ufficiali della intelligence lavorerebbero fianco a fianco con la polizia keniota, ha aggiunto l'ambasciatore.

Nelle ultime due settimane, alcuni italiani sono stati arrestati e incolpati di crimini per droga e pratiche sessuali con ragazze minorenni.

Pagare le tasse

Alcuni dei membri della comunità italiana si sono lamentati di essere stati importunati dalla polizia, ma il Dr Magistrati ha detto loro di obbedire alle leggi del Kenya.

Ha anche detto loro che devono pagare le tasse delle ville private e cottages.
Recentemente, la Kenya Revenue Authority si è lamentata che trova difficile far pagare le tasse agli investitori italiani.

Molti, ha detto l'esattore fiscale, hanno costruito ville private e poi le hanno vendute a prezzi esorbitanti, ritornando in Europa senza pagare le tasse.


giovedì 19 marzo 2009

Incontro con l'ambasciatore Magistrati


Ieri sera alle 18,00 presso la sala conferenze del Coral key, l'Ambasciatore italiano in Kenya Dr. Pierandrea Magistrati ha voluto incontrare la comunità italiana.

In sala erano presenti una cinquantina di persone, certamente poche se rapportate al numero di residenti italiani a Malindi, che si stima essere intorno ai 3.000.

L'ambasciatore era accompagnato dal segretario Dr Alberto Labella, dal presidente del Comites Kenya Franco De paoli, e dal nostro console onorario Roberto Macri'.

Nonostante l'incontro e' stato presentato come "chiarificatore" in particolar riguardo verso l'ormai annoso "problema della tassa sulla 2a casa", gli argomenti trattati sono stati vari.

Si e' cominciato dalla situazione turistica attuale, purtroppo non rosea, perché dopo il disastro del 2008, dovuto alle elezioni politiche, il 2009 non si e' presentato molto meglio a causa della situazione di crisi globale. Comunque molte sono state le iniziative prese sia da parte italiana che keniota, e grazie anche alla fattiva collaborazione del Ministro del turismo Balala, sono stati organizzati numerosi eventi in Italia per promuovere il Kenya cosi' come anche da parte italiana sono stati rimossi dal sito www.viaggiaresicuri.it della Farnesina i vari "bollini rossi" di situazione pericolosa e instabile con conseguenti consigli di non recarsi in Kenya.

Situazione sicurezza: l'ambasciatore e' intervenuto personalmente piu' volte presso gli ufficiali governativi perche' vengano garantiti gli standard minimi e che non vengano perpretati abusi da parte degli ufficiali verso la comunità degli italiani.

Pedofilia: l'ambasciata fara' di tutto per combattere l'odioso e raccapricciante fenomeno e appoggia tutte le iniziative prese anche a Malindi contro il perpetuarsi di questi reati gravissimi.

COMITES: l'ambasciatore ha "captato", dalle numerose lettere inviategli, la necessita' di aggiungere membri del comites che rappresentassero la costa, e cosi' a partire da quest'anno, tre membri dimissionari di Nairobi, saranno rimpiazzati da persone di Malindi, Watamu e Diani. E qui c'è stato una specie di siparietto: l'ambasciatore ha prima tirato fuori un foglio con i nomi dei candidati membri, poi lo ha rimesso a posto: "non ve li dico, li diro' a tempo debito".

Tassa sulla casa: l'ambasciatore ha ricordato che l'anno scorso non prese una posizione, ma quest'anno avendo studiato il problema sotto l'aspetto legale... ha parlato con il ministro Balala e... non e' arrivato ad una conclusione certa (!!!) comunque "L'avviso dell'ambasciata e' che chi affitta la villa di proprieta e' tenuto a pagare la tassa".
Per facilitare un censimento delle ville degli italiani che possa essere d'aiuto anche nello stabilire, in concerto con il governo keniota, chi e' tenuto a pagare la tassa e chi no e' stato distribuito un modulo che va compilato e restituito all'ambasciata o al console.

(E' POSSIBILE SCARICARE UNA COPIA DEL MODULO IN FORMATO PDF CLICCANDO QUI).

lunedì 16 marzo 2009

Considerazioni sulle mura della città.

"Il Kenya non ha la mentalità turistica... prendi L'Egitto, loro si che sanno come coccolare i turisti..."

Quante volte parlando tra di noi ci siamo detti una frase simile o altre del tipo "la polizia turistica è corrotta e importuna i turisti... i beach boys sono troppo insistenti... le infrastrutture sono inesistenti... l'acqua va via.. la corrente è a singhiozzo..." eccetera, tutto vero.. il Kenya deve migliorare, e però qualcosa si muove.

Le strade extraurbane stanno migliorando, l'acqua è arrivata a Mayungu, la corrente sembra più stabile, il visto d'entrata è stato dimezzato, i beach boys sono stati regolamentati e dal 27 giugno potremo addirittura navigare in internet con la banda larga.

Adesso tocca a noi italiani, si perché oggi passeggiavo sulla spiaggia ed ho incontrato una anziana signora inglese residente da molto prima che i primi alberghi italiani sulla spiaggia Silversand venissero costruiti che mi diceva "la spiaggia non è mai stata in condizioni così pessime" ed io non ho potuto fare altro che darle ragione, scusandomi a nome della comunità italiana.

I muri costruiti per rubare un metro di spazio in più alla spiaggia pubblica -facente parte in teoria di un parco marino protetto-, costruiti così in la che le onde di alta marea gli si infrangono contro con violenza, non permettendo a chi volesse recarsi sulla spiaggia a passeggiare di poterlo fare, sono la rappresentazione di una cafonaggine e un disprezzo verso l'ambiente (certo favorito dal lassismo della Kenya Wildlife Service che dovrebbe far rispettare una legge che esiste e dice che in Kenya non si può costruire a meno di 30 metri dalla linea dell'alta marea, se non per una questione di ecologia e rispetto dell'ambiente, almeno perché è un confine di Stato) che trova difficilmente eguali in altre parti del mondo.

Questi muri oltretutto vengono sistematicamente distrutti dal moto ondoso, che è molto più forte di quello presente sulle coste del Mediterraneo, essendo questo un mare chiuso.

Forse è qui la spiegazione: noi italiani pensiamo di essere molto più furbi degli inglesi, dei portoghesi o di quanti altri europei prima di noi (che forse perché avendo a che fare anche con l'oceano Atlantico ne hanno una esperienza ancestrale) non hanno mai tentato di fermare l'oceano Indiano, ed hanno sempre lasciato che in fondo sia lui a decidere fin dove arrivare, come e quando gli pare a lui.

Avete mai notato che gli unici porti sull'oceano sono da sempre stati quelli che approfittavano di ripari naturali offerti da Barriere coralline (Malindi), isole (Mombasa, Lamu) o fiordi (Kilifi)... ci sarà ben stato un motivo! Sull'oceano non si costruiscono porti o qualsiasi altro tipo di costruzione artificiale, l'oceano non è il Mediterraneo!

Noi invece costruiamo i muri sulla spiaggia (se non addirittura costruzioni neoclassiche sotto il naso e gli occhi della KWS tappati dal fetore dei soldi) che verranno sistematicamente distrutti dall'oceano in breve tempo. Si perché non c'è niente da fare, inutile illudersi: l'oceano vincerà sempre.

E allora adesso tocca a noi italiani, dicevo, un gesto di buona volontà: leviamo i muri dalla spiaggia. In questo momento la maggioranza di questi muri sono pericolanti e pericolosi per i turisti stessi che vorrebbero difendere (da chi?) e grandi pezzi di alcuni di essi giacciono sulla spiaggia, rischiando di ferire l'incauto turista che non dovesse vederli nel caso fossero coperti dall'acqua dell'alta marea.

In fondo ci sono anche esempi positivi che dimostrano come la spiaggia possa essere vissuta senza muri: il Kilili Baharini, La Rosada o (da poco e con l'aiuto del mare) il Blue Key, stanno li a dimostrarlo e sono un esempio a mio avviso positivo.

"Farò qualche foto.. e cercherò di scrivere qualcosa sul mio blog" ho detto all'anziana e sorridente signora inglese, "ma sarà difficile".

domenica 15 marzo 2009

Il diario di ferro


SETTE GIORNI IN KENYA (11)

09.03.09. MALINDIKENYA.NET Il portale in lingua italiana ha avuto notevole successo nel divulgare la "vera Malindi" tra il pubblico e la stampa italiana. Le informazioni sulle attività caritatevoli e sociali, intraprese dalla comunità italiana,sono servite ad annullare l'immagine negativa che da tempo incombeva sulla località. Peccato che queste notizie, specialmente quelle di tipo sociale, come scuole orfanotrofi, sfilate di moda ecc non abbiano avuto riscontro sui media locali. Sarebbero servite a cancellare i "luoghi comuni" che ancora incombono su Malindi nell'ambiente dei residenti europei in Kenya.

10.03.09. LA FURIA DI RAILA (sul "binario morto") Ovvero del Primo Ministro che occupa una posizione che non ha alcun fondamento in una repubblica di tipo presidenziale. Non controlla le nomine o le domozioni dei ministri,che è prerogativa del presidente, o le attivitá dei dicasteri che sono sotto il controllo diretto dei Permanent Secretaries (direttori generali) nominati dal presidente, e responsabili solo al capo dell'amministrazione pubblica. Il posto fu creato nell'ambito del "Governo della Grande Coalizione" per appagare non solo l'ambizione politica di Odinga, ma specialmente quella finanziaria dei suoi sostenitori e conterranei.

11.03.09. MANDATE I MARINES. Questa è la tradizionale soluzione americana ai problemi del mondo. Nel nostro caso invece il primo ministro ha chiamato l'intervento degli agenti dell'FBI (c'è ne sono due stazionati permanentemente nell'ambasciata americana) per "aiutare" la polizia nelle indagini sull'uccisione dei direttori dell'agenzia Oscar Foundation. Era giá capitato nel caso dell'assassinio del missionario americano padre Kaiser,risultata in fiasco e in quello dell’ ex ministro degli esteri Ouko, questa volta condotta dallo Scotland Yard britannico. Come gli investigatori si avvicinavano al palazzo presidenziale,dell'ex presidente Moi, erano ringraziati e rispediti a Londra. Tutti gli omicidi politici del Kenya come quelli di Pinto, Mboya, Kariuki, Ouko, Kaiser, Muge e altri, di personalità minori, sono rimasti irrisolti. Per inciso tutti i testimoni nell'inchiesta Ouko sono morti nel giro di 12 mesi in incidenti stradali, sequestri d'automobili andati male o malattie oscure.

12.03.09. DIMOSTRAZIONE "PACIFICA" Con l'intervento diretto del primo ministro, ieri la polizia autorizzava la dimostrazione degli universitari per protestare l'uccisione dei capi dell'organizzazione Oscar Foundation e uno dei loro compagni. Il permesso era valido fino alle 16.30. Dopo di che incominciavano ad assalire macchine e passanti, sfasciando parabrezza, bloccavano le strade con dei camion sequestrati, scassavano vetrine e rubavano nei supermarkets e chioschi. Gli studenti erano infiltrati dai fuorilegge mungiki, borseggiatori e ragazzi randagi che erano la causa principale dei danni causati. Infine erano dispersi tra le consuete nuvole di lacrimogeni.

13.03.09. ARRIVA IL "PRESIDE" (con la bacchetta in mano) È l'ex segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, il fautore del "Governo di Gran Coalizione" che in effetti aveva imposto ai piantagrane politici del Kenya per porre fine ai disastri tribali post elettorali dello scorso anno. Ora la "coalizione" trema nelle fondamenta. La fazione ODM, capeggiata da Odinga, si lamenta che il potere, benché in teoria diviso sulla base del 50% delle responsabilità di governo, in pratica favorisce la fazione PNU di Kibaki e domandano la revisione dell'accordo. Annan dice, diplomaticamente, che i "singhiozzi" della coalizione si devono superare pacificamente e striglia le orecchie agli attaccabrighe, urgendoli a dedicarsi ai gravi problemi che incombono sul paese, invece di incominciare giá la campagna per le elezioni presidenziali del 2012. (la vera causa del bisticcio. ndr )

14.03.09.Congiuntura economica. Il ministro delle finanze annuncia dei grossi tagli alle spese statali, per contenere il deficit finanziario di oltre Ksh 100 miliardi (euro 1 miliardo) e l'inflazione al 25.1%. Sono sospesi molti progetti di sviluppo economico, il reclutamento di personale, eccetto che per le forze di polizia, tagliati i costosi viaggi all'estero di ministri e parlamentari. Probabile la sospensione dell'acquisto dei nuovi uffici per primo ministro estimati a Ksh 700 milioni (euro 7 milioni) Una delle cause del deficit è il mantenimento del Gabinetto che comprende 42 ministeri con tutti gli "annessi e connessi"

15.03.09.Il libro della settimana. Titolo: "Bait" sotto titolo: Kenya: una società d'uomo mangia uomo. Autore Nick Brownlee. Editore: Piatkus Books. 2008. Il genre è quasi quello di una novella di crimine, basata sulle violenze e brutalità del dopo elezione 2007. La storia stranamente incomincia a Malindi con un incidente di una barca, di proprietà di un tale Dennis Bentley, saltata in aria,causando la morte del padrone e del mozzo africano. Se storicamente la storia è poco accurata (Malindi era rimasta fuori dei disordini politici) il contesto è decisamente interessante. Fanno parte del racconto tutti i problemi del paese, dalla corruzione, traffico di droga, prostituzione, criminalità, fame e carestia, inefficienza del sistema, incapacità dei locali di governarsi civilmente, intrighi da parte di europei, sud africani, arabi e indiani, con il sangue che praticamente sgocciola dalle pagine.

ADDENDUM.

Sul portale "Malindikenya" appare la lettera di "Edoardo" datata 24.12.08. dal titolo “E ora chi protegge i "turisti sessuali"?” Trattandosi di una richiesta invita una risposta. "Edoardo" si auto confessa un "turista sessuale" e mette subito le carte in tavola dichiarando “ A noi basta che le ragazze siano maggiorenni e che decidano di loro spontanea volontà di donarsi” La frase "noi i turisti sessuali" darebbe ad intendere che questa categoria di gitanti sia presente in quantità tra i "malindini". Fin qua tutto bene o poco male. Ognuno è libero di godersi le vacanze come vuole, ma sempre e solo nei parametri della legalità. Ai miei tempi il catechismo c'insegnava :" si condanna il peccato ma non il peccatore" .Questa funzione spetta all’Autorità Suprema, che a suo tempo applicherà il congruo giudizio."Edoardo" prende atto, con soddisfazione di tutti, che a Malindi si proteggono i bambini ed è stata fatta chiarezza sulla netta distinzione tra turismo sessuale e pedofilia.

Cosa s'intende per "turismo sessuale"? In genere, specialmente sui media, è sempre stato erroneamente sottinteso come pedofilia. Non c'è ragione che questa categoria d'escursionismo non sia riconosciuta alla pari di quello ecologico, culturale, geografico, culinario, enotico, storico ecc. L'attrazione "dell'amore esotico"specialmente ai tropici o in oriente è vecchia come il mondo. In Kenya dall'inizio dell'era coloniale era largamente praticato dai coloni, militari e ufficiali governativi che mantenevano degli harem appena al di fuori della siepe che circondava il centro amministrativo (boma) Non n'erano esenti neanche i "portatori della buona novella" e tra i bianchi era in voga la domanda:<<sei sposato o vivi in Kenya?>>

Nella lettera "Edoardo" informa i non residenti che " Malindi è la meraviglia dell'Africa" e noi "contadini del nord" c'inchiniamo davanti alla sua conoscenza dell'ambiente erotico locale. Tuttavia l'Africa non incomincia e finisce a Malindi. Gia nel secolo scorso Winston Churchill dichiarava l'Uganda "la perla dell'Africa" Per una variazione del tema si suggerisce ai praticanti dei tre SSS (sole,sabbia,sesso) di dare uno sguardo oltre i confini. Dalle mie parti è in voga il detto:” Solo un imbecille visita Kampala portandosi dietro la moglie o la ragazza dal Kenya” Ma questa é un'altra storia da raccontare altrove. Per finire con la domanda iniziale “E ora chi protegge i "turisti sessuali"? consigliamo ad "Edoardo & Co" di proteggersi da soli, tanto nell'aspetto fisiologico come in quello del portafoglio. Ci si augura che, finita l'escursione SSS, non ci lascino dietro qualche "marmocchio turistico" da allevare. N'abbiamo giá troppi da sfamare.

A cura di :geoferro@africaonline.co.ke

sabato 14 marzo 2009

On Comment! Il circolo vizioso della poverta'.

Voglio riproporre oggi un commento di Bruno Apollonio all'intervista realizzata da Matteo Fraschini Koffi per ilgiornale.it all'economista prof Shikwati e pubblicata il 5 gennaio 2009 su Mal di Malindi.

Bella intervista ed efficace titolo. Sono d’accordo ma adesso, penso come molti altri, sarei interessato a proposte concrete in quanto le affermazioni del professor Shikwati, almeno come espresse nella intervista, altro non sono che petizioni di principio. La domanda è: come uscire dal circolo vizioso della povertà? E’ questa una situazione circolare che tende a mantenere un paese povero nel suo stato di povertà. Se il lavoratore è povero non mangia a sufficienza, sarà denutrito e quindi in cattiva salute, sarà debole e le sue prestazioni scadenti, avrà un basso salario e sarà povero, non mangerà a sufficienza…………….
Come già spiegava Ragnar Nurkse molti anni fa: Un rapporto circolare collega entrambi i lati del problema della formazione del capitale nelle aree mondiali dominate dalla miseria. Dal lato della offerta vi è poca capacità di risparmio che deriva dal basso livello del reddito reale. Il basso reddito reale è un riflesso della bassa produttività, che, a sua volta, è dovuta in gran parte alla mancanza di capitale. La mancanza di capitale è un risultato della poca capacità di risparmio, e così il circolo è completo. Dal lato della domanda, l’incentivo a investire può essere basso a causa del limitato potere d’acquisto della popolazione, che è dovuto al suo basso reddito reale, il quale, a sua volta, è determinato dalla bassa produttività. Ma il basso livello di produttività è un risultato della esigua quantità di capitale impiegato nella produzione, ciò che, a sua volta, è forse causato, almeno in parte, dallo scarso incentivo a investire. Il serpente si morde la coda!
Alla fine cosa suggerisce il professore perché il circolo virtuoso lavoro-risparmio-capitale- investimento abbia inizio?
Bruno Apollonio

venerdì 13 marzo 2009

Visto? Paga solo uno su quattro!


Contro il logorio della vita, e comunque in tempo di crisi... conviene il Kenya!

Dal 1 Aprile venire in kenya costerà molto meno, specialmente per le famiglie che volessero visitare il paese dei parchi.

Il ministro Balala infatti e' riuscito nell'intento di far dimezzare il costo del visto di ingresso da 50 dollari (dopo la elezione di Obama sembra che gli Euro all'ingresso non li vogliano più) a 25 dollari, mentre addirittura i ragazzi sotto i 16 anni non pagano nulla.

A conti fatti un bel risparmio per una famiglia di 4 persone composta da 2 adulti e 2 bambini: 150 dollari, come se pagasse il visto una sola persona su 4.

Speriamo che non sia un pesce d'Aprile.

Cliccare per credere: Telegraph, Travel agent, Travel weekly, oltreche naturalmente MalindiKenya.net

giovedì 12 marzo 2009

Lo Standard intervista il Console Onorario Roberto Macrì sullo sfruttamento sessuale dei bambini da parte delle famiglie.

Sullo standard di oggi è uscita una intervista di Paul Gitau al console Roberto Macrì, che mi limito a tradurre integralmente di seguito.

Se volete leggere l'originale, cliccate qui.

I genitori sono i primi responsabili dello sfruttamento sessuale dei bambini
Di Paul Gitau

I genitori sono i primi responsabili per lo sfruttamento sessuale dei loro bambini.

Il console italiano a Malindi Roberto Macrì ha detto che i genitori sono i più grandi nemici dei loro bambini poiché usano i minori per ottenere soldi dagli stranieri.

Parlando ai giornalisti nel suo ufficio nella giornata di ieri, il sig. Macrì ha detto che i turisti stranieri implicati nel violentare i minori solitamente danno un sacco di soldi ai genitori al fine di evitare che il caso venga denunciato alla polizia, e che nel caso fosse denunciato, i genitori scelgano che il caso non venga portato in corte.

"In quasi tutti i casi, i genitori danno ai parenti delle vittime somme colossali di denaro affinché non vengano portati in corte, e quindi vengano compromessi", ha detto.

Tribunali non raggiungibili

Rispondendo alle accuse che la polizia ha rilasciato molti connazionali italiani dopo che sono stati sorpresi con giovani ragazzi e ragazze, Macrì ha detto che molti casi di sfruttamento sessuale dei turisti non giungono in tribunale.

Ha detto che finché i genitori e i parenti continuano a fare un doppio gioco e ad accettare denaro dai colpevoli, la pratica non si fermerà.

Ha detto che le questioni sono solitamente trattate in segreto tra i genitori, i loro bambini e gli stranieri rendendo difficoltoso far prendere azioni legali contro i colpevoli.

Ha anche accusato gli stessi ufficiali di polizia, gli avvocati i cancellieri e i magistrati di frustrare la guerra contro il vizio cospirando per negare giustizia ai bambini ricevendo contante dai sospetti.

Ha fatto appello che l'onestà prevalga tra i genitori, gli avvocati i cancellieri e i magistrati e il pubblico in generale per scacciare la minaccia.

Una campagna lanciata dalle Nazioni Unite

Il fondo per l'educazione dei bambini e la solidarietà per le donne in Difficoltà (Children’s Education Fund and Solidarity for Women in Distress) una NGO locale, ha fatto firmare a molti hotel della costa un codice di condotta che mira a far fermare lo sfruttamento sessuale dei bambini nell'industria del turismo.


On Comment!

Mal di Malindi è un blog.

Un blog, credo di averlo già scritto in passato, altro non è che un diario personale in internet, che ha una particolarità molto interessante che lo rende così popolare tra la gente: la possibilità di replicare, tramite i commenti, agli articoli scritti dal responsabile del blog stesso.

Anche in Mal di Malindi quindi c'è la possibilità di lasciare i commenti, purché pertinenti all'argomento dell'articolo, che possono essere firmati od anonimi.

A dire la verità non ricevo molti commenti agli articoli che scrivo, e di quelli che ricevo, la maggior parte sono fortunatamente complimenti, purtroppo spesso anonimi (e qui faccio un appello: nonostante non intenda cambiare le regole per poter scrivere commenti che possono rimanere anonimi, rimango del parere che identificarsi alla fine di un complimento o di una critica, è una questione di educazione verso gli altri lettori: ricordate che i commenti sono visibili a tutti).

Tra quei pochi commenti, alcuni sono veramente ben scritti, e meritano sicuramente una maggiore visibilità. Ho deciso quindi di riproporne alcuni tra quelli firmati.

Comincio da quello scritto ieri da Bruno Apollonio sull'articolo "Il gigante e la bambina".

Caro Nik è con vero piacere che leggo questo articolo di Busi che, anche se non è certo il mio autore preferito, dimostra sempre una grande lucidità intellettuale e un sano non conformismo ai precetti della corrente morale cattolica e “benpensante”. E apprezzo il tuo blog che sta dando spazio a coraggiose analisi della realtà locale mostrandone i lati più oscuri e colpevolmente dimenticati e nascosti da una classe politica inetta, corrotta e ignorante.
Per quanto riguarda il tema di questo articolo direi che forse è arrivato il momento di fare un salto di qualità e spostare il tiro dalla denuncia della pedofilia, che peraltro non deve essere tralasciata, a una presa di posizione più attiva e coinvolgente che veda la comunità impegnata a denunciare non già la pedofilia in forma astratta ma i pedofili veri e propri. Individuate le persone in odore di orco occorre controllarne gli spostamenti e monitorarne i comportamenti raccogliendo più prove possibili della loro infamia e non certo per il gusto di dare la caccia all’untore ma per il dovere civico di tutelare i bambini e di contribuire a far finire in galera questi rifiuti della società.
Occorre fare tutto il possibile affinché non sia loro lasciata la possibilità di corrompere la polizia o di liquidare con un po’ di soldi la famiglia del bambino\a violato e mobilitarsi come singoli, o meglio ancora attraverso le associazioni che ci possono rappresentare, utilizzando tutto ciò che la legge ci consente e fare della nostra coscienza scudo impenetrabile alle pulsioni ignobili di questa feccia della società civile.
Bruno Apollonio

12 marzo 2009 12.17

mercoledì 11 marzo 2009

Il gigante e la bambina

L'incubo del sig. Caretta e' finito, della sua vicenda, oltre a questo stesso blog, se ne e' occupato con un ampio reportage nell'ultimo numero uscito il giornale bimestrale per le comunità italiane dell'east Africa "Out of Italy", dove in un altro articolo si parla di un Orco, vero, che continua a fare le sue porcate a Watamu, senza che venga mai accusato di niente, grazie a mance e mancette che sganciate alle famiglie consenzienti delle vittime o ai rapaci poliziotti del posto riescono sempre a fargliela passare liscia. Famiglie consenzienti perché povere... povere famiglie dalle quali vengono fuori molte delle ragazze che si ritrovano fuori dai locali notturni a Malindi (ma che non e' certo un fenomeno che esiste solo a Malindi chiaramente), le quali scelgono la strada di approcciare il mzungu nella speranza o illusione di migliorare la loro condizione di vita, e che spesso arrivano da Nairobi o posti altrettanto lontani, e che quindi sono costrette a lavorare anche già per doversi pagare l'affitto della stanza dove vivono.
Queste ragazzette di massimo 20 anni, la maggior parte delle volte sono madri di bambini di più di tre anni, avuti con padri kenioti che, come consuetudine da queste parti, non si assumono nessuna responsabilità nei confronti del futuro nascituro, lasciando alla poveretta e alla madre di questa (anch'essa senza marito) il compito di crescere da sola il bambino, ed ecco il perché della decisione di venire a Malindi, lasciando il bambino con la nonna a Nairobi.
I giornali Italiani, spesso e volentieri, si buttano sullo scoop (un esempio ormai tristemente noto e' quello di Senio Bonini), e sulla notizia facile in questi casi, parlando di Malindi come meta del turismo sessuale, e indicando le ragazze come vittime del mercato creato da quest'ultimo, mentre sono in realtà vittime in primo luogo della loro società, al limite.
Turismo sessuale che viene spesso associato alla pedofilia, nonostante siano due cose ben diverse e distinte, essendo quest'ultimo un reato gravissimo e orripilante. E pero' anche in questo caso si e' sempre alla ricerca della notizia facile, visto che a Malindi ci sono i pedofili (perché ci sono come in tutte le parti del mondo sia ben chiaro) allora quando se ne ha sentore di qualcuno, lo si sbatte subito in prima pagina, lo si mette subito alla berlina, nella inconscia speranza, cosi' facendo, di distinguersi da questo, di trovare il capro espiatorio e di poter finalmente dire: eccolo e' lui il pedofilo, l'abbiamo trovato, non siamo noi i pedofili, era lui e solo lui e adesso pagherà per tutti i pedofili.

Ma anche in questo caso le cose andrebbero ben ponderate: si può sempre parlare di pedofilo in un paese dove possono accadere cose come quelle accadute al sig. Caretta? E se qualcuno, cedendo alla spinta dei propri ormoni passa la notte con una di queste ragazzette di cui prima, e' pedofilo? Il problema si pone perché alcune di queste magari 18 anni non li hanno ancora compiuti, ma il loro corpo, il loro atteggiamento ed il loro modo di vestire le fanno sembrare ben più grandi... se un adulto va con una ragazza del genere può essere etichettato come pedofilo? Io al limite lo definirei incauto, perché bisogna sempre tener presente qual'è il fine ultimo di queste ragazze, cosa le spinge a venire a letto con te (non di certo sono innamorate), e come esse stesse, in combutta con la loro famiglia, con i poliziotti e con una società che tende nelle leggi, o tramite la spinta irresponsabile spesso dei mass media, a confondere pericolosamente i bambini e i minori.


Ecco tutte queste considerazioni mi giravano vorticosamente nella mente dopo che ieri mi sono imbattuto in un articolo di Aldo Busi, pubblicato sul sito altri abusi, articolo che mi sembra spazzi via un po' di quella ipocrisia tipicamente italica sul delicatissimo argomento della pedofilia, come fa un'onda dell'oceano indiano con una di quelle stupide frasi d'amore scritte sulla sabbia dall'ultimo turista appena ripartito per l'Italia e rivolta alla sua compagna keniota, che sta già approcciando un nuovo turista mentre lui sta facendo il check in in aeroporto.

Articolo che ripropongo integralmente qui sotto:

l'infanzia rubata (e la censura)



23.12.2005 Montichiari


Aldo Busi per l’Unità, s.v.p.: articolo a titolo gratuito; si può pubblicare solo se integralmente e solo se oggi su domani e, ovviamente, senza proditorie prese di distanza a cappello dell’articolo medesimo; se sì, un grazie preventivo per ogni refuso risparmiatomi – ore 17: telefonata con il direttore Padellaro, dal linguaggio curial-bizantino, però, ma, se, mi dispiace, e io “Ma è il racconto di Natale per eccellenza!”: articolo respinto.


Cito da un articolo apparso ieri su un quotidiano nazionale il titolo, “Bimbo di cinque anni violentato – arrestato un giovane a Messina”, e la conclusione, “Si tratta del secondo caso di violenza contro un minore nella stessa zona. Meno di un mese fa una sedicenne di Rometta aveva denunciato di essere stata vittima…” eccetera: come è ancora possibile definire un mero minore una persona di cinque anni e assimilarla, umanamente, sessualmente e giuridicamente, a una di sedici?
Se è vero che tutti i bambini sono minori, non è per niente vero che tutti i minori sono bambini. Una persona di cinque anni è un bambino a tutti gli effetti, in questo caso una vittima totale, non è solo un minore, che, se pure è vittima, non può esserlo che parzialmente, fermo restando che la violenza, sessuale e no, resta tale sia nei confronti di un neonato sia di un ottantenne; l’efferatezza di un crimine sessuale nei confronti di un bambino di cinque anni è irreversibile, incalcolabile, grida vendetta alle viscere della stessa Terra che ci ha fatto scaturire, è violenza sempre e comunque, anche di più se è melliflua e in apparenza non tale, e la pena cui va condannato chi si macchia di un simile delitto deve essere irreversibile, incalcolabile come il danno che ha causato, deve essere una morte da vivo incarcerato fino alla fine dei suoi giorni; certo, si dovrà stabilire di caso in caso chi è bambino e chi bambino non lo è più malgrado la giovanissima età (io stesso sono di frequente testimone, piuttosto impressionato, di racconti in prima persona di fidanzamenti addirittura in casa, specie al Sud, tra ragazze tredicenni e ultraventenni, ragazze semi analafabeta ovviamente del popolino la cui unica prospettiva di sopravvivenza sta nel matrimonio come unico mestiere e specialità cui rassegnarsi il più alla svelta che si può), ma mi sembra che almeno fino ai tredici anni si possa in tutta tranquillità parlare di bambini, il che da un punto di vista di prassi legislativa circa l’approccio sessuale dell’adulto dovrebbe essere un’aggravante del concetto di minore, anche perché il bambino non è in grado di difendersi o di denunciare o di raccogliere credibilità in famiglia e in società e nei tribunali (per questo i pedofili, alla prova dei fatti, la fanno franca purtroppo spesso, specie se ricchi e borghesi, e tali sono riconosciuti solo allorché sono anche assassini conclamati delle vittime delle loro attenzioni).
Ribadisco: assimilare la molestia sessuale verso una persona di cinque anni a quella verso una persona di quindici anni è un obbrobrio sociale e culturale e giuridico, è davvero fare di tutte le erbe un fascio ai danni di quanti bambini, e vittime totali da tutelare totalmente possibilmente prima che lo siano diventate, lo sono davvero (e secondo me “bambino” lo può essere anche una persona diciottenne o trentenne con particolari problemi di regressione all’infanzia, sicché è un pedofilo anche chi approfittasse di costoro, come si legge spesso capiti in cliniche psichiatriche o comunità o sette religiose ecc.). Sono del parere che si dovrebbe equiparare la molestia sessuale verso il bambino all’abuso verso il minore non consenziente (ma la mancanza di consenso sessuale è, ripeto, violenza sempre e comunque e penalmente perseguibile indipendentemente dall’età anagrafica della persona abusata), senza però arrivare alla cattiva fede dei sessuofobi maniacali, cioè sessisti tout court, di considerare molestia sessuale anche la carezza sul capo o il solletico sotto un piedino (che piaccia o no, chi ha scambio sessuale con una persona dai quattordici anni in su consenziente non è pedofilo, non è niente, a parte qualcuno privo di buon gusto, visto che le possibilità che ha di plagiare non sono meno di quelle che ha, specialmente al giorno d’oggi, di essere plagiato). Credo che i minori vadano protetti non dal sesso ma dalla droga e dall’alcol e dal fanatismo satanico/religioso e dal blog imperversante e dai luoghi comuni del linguaggio giornalistico e televisivo in generale, sono felice per loro se fanno sesso tra di loro e con chi gli pare, fosse pure una o un centenario, basta che gli si dia tutte le informazione sulla profilassi dermatologica (fate all’amore come ricci, era già la mia lezione quando facevo il supplente alle superiori trent’anni fa, ma non portate a casa malattie veneree o poco interessanti stati interessanti). Purtroppo, dato un residuo di malafede preventiva nei miei confronti di acerrimo nemico della morale sessuale cattolica (un’ipocrita e scervellata immoralità bella e buona al fine di moltiplicare i peccati – tanto fittizi quanto interessati - e quindi le mediazioni dei preti per esserne mondati), mi sento costretto a mettere le mani in avanti e a sottolineare che la mia indignazione per questo mischiare capre e cavoli non ha lo scopo di portare alcuna acqua ad alcun mio segreto mulino (aprirmi un varco sessuale verso i minori): è risaputa la mia indifferenza sessuale verso persone non coetanee o addirittura se non più anziane di me, sicché, come butta lì sant’Agostino, non c’è neppure alcun merito nel resistere a una tentazione che non si prova (quelle pur rarissime volte che ho scopato dopo i vent’anni con un ventenne e, una sola volta, con un diciassettenne, oh, secoli e secoli fa, si è trattato di fare un fioretto mimando un minuetto del cazzo con una sola preoccupazione in testa: che il supplizio montessoriano finisse al più presto).
È ovvio e scontato e positivo segnale di vitalità che un bambino sia una creatura sessuale e che faccia le sue esperienze per così dire sessuali con i suoi coetanei e che rivolga la sua sensualità all’avanscoperta verso il mondo tutto, adulti compresi, non c’è niente di scandaloso in questo: scandaloso e illegittimo e criminale (cannibalico è la parola giusta) è l’adulto che risponda sessualmente alle legittime richieste-inchieste sessuali del bambino. Il bambino può avere tutte le richieste sessuali che vuole nei confronti di chiunque, l’adulto può dargli solo risposte affettive, meglio se spiritose e che innanzitutto non lo terrorizzino e allo stesso tempo lo facciano sentire compreso e protetto e ben accolto e strenuamente difeso – anche da se stesso, ma questo non ci sarebbe bisogno di dirlo se dietro la facciata di perbenismo di tanti pii e sclerotici ometti tutti d’un pezzo pronti a puntare l’indice per distogliere l’attenzione dalle loro magagne innominabili non si celasse il vampiro pronto ad azzannare e a dissanguare il mondo di ogni fanciullesca, laica, vera speranza.

martedì 10 marzo 2009

La vetrina consolare ci informa che...

"MERCOLEDÌ 18 MARZO

S.E. L'Ambasciatore Dr P.A. Magistrati incontrerà la comunità italiana per un aggiornamento sulla tassa per la casa nella sala convegni dell'albergo Coral Key alle ore 18,00
Al termine seguirà un rinfresco."

lunedì 9 marzo 2009

Il diario di Ferro


SETTE GIORNI IN KENYA (10)

02.03.09. VOX POPULI…. Cosí grida Mr. Gatobu da Sagana: " Dateci la farina di mais invece della circoncisione gratis. I Ksh 960 milioni (euro 9.6 milioni) donati dall'America per combattere l'AIDS tramite il "taglio" genitale, sarebbero meglio spesi per dar da mangiare agli affamati. Dubito assai che chi ha lo stomaco vuoto sia molto interessato a farsi circoncidere gratis. Infatti, la fame è anche una delle cause della diffusione dell'HIV"

Intanto l'inflazione nel mese di febbraio ha raggiunto il 25.1% causando l'aumento del costo della farina di mais, per un pacchetto di 2 Kg, da Sh. 78 a 93. (euro 0.78-0.93)

03.03.09.PEGGIO DI PRIMA? Per anni il direttore generale dell'Associazione Automobilistica del Kenya (AAK) si è lamentato dello stato patetico delle strade del Kenya come causa di numerosi incidenti stradali. (circa 3000 morti l'anno, ndr) Ora che diverse strade sono state rifatte a nuovo Mr Njoroge si lamenta che: " Le nuove strade saranno la causa di molti incidenti per eccesso di velocità e altre forme di guida spericolata con conseguente aumento dei morti e feriti. Si auspica la stretta aderenza alle regole stradali" (occorrerebbe un poliziotto"onesto" a fianco dell'autista su ogni matatu (pulmino)dei 40 mila + in circolazione, ndr)

04.03.09.LESA MAESTÁ ? In seguito alla conferenza stampa del presidente Kibaki di ieri, evento molto raro, dedicata solamente alla difesa dell'onore famigliare, si anticipa un'interessante caso giudiziario: - Kibaki versus Muite - un ex deputato e avvocato di grido, che continua a tenere viva la ciarla maligna della seconda moglie del presidente. Durante la funzione Kibaki appariva con la faccia distorta dall'ira e sfidava l'avvocato con queste parole: "Se cosí continui ci troveremo in tribunale o altrove" Muite, se ci tiene alla sua salute, dovrebbe tenere conto della frase" o altrove". I giornalisti presenti non ponevano domande al presidente, come é di regola nelle conferenze stampa. Rimane tuttavia senza spiegazioni perché "l'altra" continui ad avere la protezione di stato ovvero la scorta di polizia ovunque vada.

05.03.09. NON PIÚ SOLDI AI LADRI. Questo si legge -tra le righe- del messaggio che le principali ambasciate occidentali hanno dato al governo del Kenya che-tramite il presidente Kibaki- domanda un aiuto di Sh 32 miliardi (euro 320 milioni) per finanziare la lotta alla carestia che incombe sul paese, in parte causata dalla siccità ma principalmente dal mal governo e corruzione.

Cosí l'ambasciatore tedesco - Il presidente deve punire i colpevoli degli scandali che lo circondano. Non possiamo piú dare soldi che non siamo in grado di controllare e che non arrivano ai bisognosi - ( La situazione degli aiuti finiti nelle tasche dei gran capi e famigliari persiste da 45 anni ad incominciare dai fondi britannici donati per la sistemazione degli orfani Mau-Mau finiti nelle bisacce del clan di Kenyatta, ndr)

06.03.09.AL CARTELLINO GIALLO SEGUE IL ROSSO. Ieri mattina, in seguito alle violente dimostrazioni dei fuorilegge mungiki in Nairobi e nella Provincia Centrale, il portavoce ufficiale del governo denunciava l'organizzazione per la protezione dei diletti dell'uomo:"Oscar Foundation" di fronteggiare e finanziare i fuorilegge e rendeva noto che il governo stava per prendere le necessarie misure per" sistemarli" sotto controllo. In serata, il fondatore e direttore dell'organizzazione e il suo vice, erano assassinati nella loro auto sulla strada dell'Universitá. Gli studenti uscivano per protestare e la polizia ne feriva mortalmente uno.

07.03.09.ITALNEWS. In anticipo sulla celebrazione di domani si crede opportuno menzionare l'odissea delle suore italiane rapite dai banditi somali il 10 novembre scorso. La vicenda non ha interessato i media/blogs italiani. D'altronde El Wak dista 120 km in linea d'aria da Malindi e non fa parte dell'ambiente turistico. Suor Girando di 68 anni e suor Olivero di 60, di Cuneo, da anni operavano nella zona di El Wak nella cura dei destituiti quasi totalmente mussulmani. Il centro era invaso dai guerriglieri islamiciAl Shabaab, che non trovando di meglio, rapivano le suore che in pigiama e senza scarpe erano portate oltre confine. Il viaggio per Mogadiscio durava 132 ore. Le religiose non erano fisicamente disturbate, ma soffrivano per la mancanza d'aqua e dei vestiti. Due volte al giorno mangiavano gli spaghetti dei rapitori cucinati lungo la strada. Erano rassicurate che sarebbero state liberate non appena ricevuto i soldi del riscatto. Questo avveniva segretamente dopo 102 giorni di cattività. Finora non si è ancora saputo chi ha pagato il riscatto e l'ammontare della somma.

08.03.09.GIORNATA INTERNAZIONALE DELL DONNA.

Questa festivita` si celebra normalmente ai primi di Marzo in data stabilita dalle Nazioni Unite. In Kenya, nei centri urbani importanti, si tengono delle conferenze o “seminars”, alle quali partecipano le donne dei V.I.P. e uomini d’affari locali . Le cerimonie si concludono con delle feste serali o “parties”dove non manca ogni ben di “dio”.Quante di queste persone si rendono conto o si interessano della vita giornaliera delle donne di campagna? Un giornale locale mandava un inviato ad intervistare una coppia che vive in zona rurale. (Vide "addendum")

ADDENDUM.

La vita giornaliera di una donna di campagna)

Un giornale locale intervistava una coppia che viveva in zona rurale. Il marito accettava ad essere interrogato come segue:

- Di che cosa si occupa nella vita?

- Sono un piccolo contadino.

-.Quanti figli ha?

- Ne ho messi al mondo 8, adesso ne rimangono in vita solo 5.

- Sua moglie lavora?

- No, qui` non si trova lavoro, sta` a casa.

- Cosa fa in casa la moglie tutto il giorno?

- Si alza alle 5 am , va al fiume a prendere l’acqua , munge le 4 vacche, e le capre, prepara la colazione, poi ripulisce la casa e dintorni. Quando ha finito porta le bestie al pascolo vicino al fiume, dove fa il bagno ai bamini e attende al bucato. Mentre questo si asciuga si da da fare nel campo dove coltiva delle verdure e un pó di gronoturco. Tiene d’occhio I bambini che a loro volta atttendono gli animali. Quando il bucato éasciutto si incamminano verso casa, raccogliendo la legna per il fuoco, che serve a cuocere il pranzo di mezzo giorno. Nel pomeriggio continua a lavorare nel pezzetto di terra. I bambini aiutano nel portare le bestie a casa di sera, e con la mamma continuano a cercare la legna per cucinare di sera e al mattino.

D. Che cosa fa lei mentre la moglie e cosi` indaffarata?

R. Vado dai negozi al centro, o in cittá con il matatu dove c'é sempre qualcosa da vedere, si trovano amici e si discutono gli affari della giornata o la politica.

D. Cosa altro fa la sua donna?

R. Una volta la settimana va al mulino per macinare il granoturco,si porta dietro delle banane, pomodori e altre verdure da vendere poi ritorna a casa con la farina. Infine munge le vacche e prepara la il pasto serale.

D. Lei che cosa fa nel pomeriggio?

R. Al centro si beve qualche birra in compagnia, anche quella locale che costa poco.

D. Da dove vengono I soldi per la birra?

R. Di quá e di lá. Qualche volta vendo un vitello, una capra o una gallina, oppure prendo qualche dsoldo che la moglie ha guadagnato vendendo le verdure.

D. Cosa fa verso sera?

R. Vado a casa per la cena, e poi a dormire.

D. E la moglie?

R. Lei ha ancora molto da fare con 8 banbini, dei quali tre vanno alla scuola del villaggio. Poi c'è da lavare le stoviglie, dare uno sguardo agli animali, mettere I bambini a letto ecc ecc.

D. In principio lei diceva che sua moglie non lavorava.

R. Esatto. Qui e impossibile per una donna trovare un lavoro. Quindi se ne sta a casa.

A cura di :geoferro@africaonline.co.ke

Cuore di tenebra


Ancora una volta il kenya e' portato alla ribalta da un avvenimento di cui si sarebbe fatto volentieri a meno.

Il fotografo argentino Walter Astrada (che su alcuni siti e' riportato essere spagnolo) ha vinto il premio per il miglior fotoreportage dell'anno con un servizio fotografico realizzato in Kenya nel Febbraio del 2008, nel cuore dei tristemente noti avvenimenti post elettorali.

Quella riprodotta poco sopra, facente parte del reportage, e' stata anche nominata miglior foto dell'anno nell'ambito dello stesso premio per fotoreporter: il "Photographers Giving Back Photo Award 2009".

Le fotografie sono molto crude, e personalmente ho l'impressione che siano state volutamente scurite dall'autore con l'aiuto di filtri polarizzanti o in fase di post-elaborazione su computer, al fine di conferirgli delle atmosfere che in qualche modo ricordano alla mente le immagini di Apocalipse now o del romanzo ispiratore di quest'ultimo, "Cuore di Tenebra" di Joseph Conrad.

Speriamo che sia l'ultimo rigurgito di questi avvenimenti certamente terribili, e che pero' continuare a riproporre porta solamente ad ulteriori disagi al Kenya ed alla sua gente.

Adesso il Kenya ha bisogno di un periodo di calma e serenità, ha bisogno che riparta il turismo e con esso l'economia: questo e' il modo migliore per far dimenticare anche al bambino della foto, Monday Lawiland, 7 anni, quel terribile momento di quando si e' visto probabilmente chiusa la via di fuga dallo stesso fotografo, ma che sono sicuro si sia salvato considerato il fatto che se ne conoscono le generalità.

domenica 8 marzo 2009

La caccia allo scoop

Scrivo queste note subito dopo aver visto lo "scoop" di Enzo Nucci sulla caccia alle streghe in certe zone interne del Kenya.
Quello che personalmente mi ha colpito di più è il fatto che il giornalista Nucci, ormai da qualche anno qui in Kenya, abbia ritenuto a tal punto interessante e innovativa la notizia da doverne confezionare un servizio da trasmettere durante il più importante telegiornale nazionale.
Certo: il dovere della informazione, certo: non si può nascondere la verità; ma che in certe zone rurali del Kenya ci siano pratiche, che ai nostri occhi paiono sicuramente barbare, e che sono dovute più all'arretratezza, alla diversità culturale e, di conseguenza, a certe credenze popolari di alcune zone del mondo che non ad una vera cattiveria della gente, non è certo cosa nuova.
Più volte ne hanno parlato, anche su questo blog, gli articoli di Giorgio Ferro.
Io però non riesco a capire a chi giovi un servizio giornalistico del genere.

Ti regalero' una rosa...


8 marzo, festa della donna. Se volete regalare un fiore diverso dalla solita mimosa alla vostra compagna, magari una rosa, sappiate che la maggior parte delle rose che si vendono in Italia provengono dal Kenya.
Se poi volete fare un regalo "equo e solidale" allora potete seguire il consiglio di fairtrade italia:

"Anche se non sono mimose, il classico omaggio per la Festa della donna, le rose equosolidali sono un’alternativa sostenibile per i produttori del Kenya e un regalo speciale per l’8 marzo."

venerdì 6 marzo 2009

Bollettino del navigante


Curiosando (purtroppo molto lentamente,in attesa che il cavo in fibre ottiche sottomarino diventi operativo) in internet, ho trovato parecchie notizie stuzzicanti sul kenya, e non avendo voglia di scriverne un articolo per ognuna, provo a farne un piccolo riassunto qui.

Tanto per cominciare l'agenzia REUTERS ci aggiorna sulla attuale situazione politico-economica del Kenya con un articolo fatto di domande e risposte:

L'articolo comincia con queste prime due domande che traduco:

Che cos'è il governo di Grande Coalizione?

Il più grande governo nella storia del Kenya indipendente e' stato formato dopo un accordo allo scopo di far terminare gli amari scontri etnici che hanno ucciso circa 1300 persone e fatto più di 300000 senza tetto a seguito delle contestate elezioni.
Mediato da figure di spicco internazionali, guidate dall'ex Segretario generale delle nazioni Unite Kofi Annan, ha diviso i ministri tra il PNU, partito del presidente Mwai Kibaki, e l'ODM il partito di opposizione di Raila Odinga, l'attuale primo ministro. I cinici dicono che ha semplicemente comprato i politici che avevano guidato gli scontri distribuendo posizioni di governo lucrative, ma molti kenioti lo hanno accolto favorevolmente per aver fatto terminare la tremenda crisi.

E cosa e' accaduto da allora?

Secondo la maggioranza della gente, non molto. Un sondaggio recente ha mostrato che il 70% degli intervistati ritiene che il governo non ha fatto "niente " e secondo una percentuale simile i ministri principali dovrebbero rassegnare le dimissioni [...]

La stessa REUTERS in un altro articolo intervista il sig. Mwalimu Mati, della "Mars Group watchdog" secondo il quale i livelli di corruzione in Kenya, sotto questo governo, sono ritornati ai livelli purtroppo tristemente ricordati dai piu' anziani, del governo di Daniel Arap Moi

Ultime due notizie curiose:
Come anche riportato da MalindiKenya.net ci sono 4 persone accusate di aver venduto ad un inglese un terreno di Raila Odinga, precisamente a Watamu. Tra queste anche l'ex sindaco di malindi Frederick Kazungu Diwani, attualmente tutte libere su cauzione. Nel contempo pero' un altro politico di Malindi, certo Nixon Charo Mramba chiede a gran voce allo stesso primo ministro di donare parte dei suoi possedimenti sulla costa agli abusivi nullatenenti. Gli fa da contraltare il District Commissioner di Malindi Mr Arthur Mugira che invece dichiara guerra agli abusivi che si appropriano illegalmente della terra e difende il diritto alla proprieta' privata: "Vogliamo creare un ambiente nel quale gli investitori possano comprare proprieta' e sviluppare Malindi. La gente che invade la terra per la malriposta ragione che appartenga ai loro antenati, si inganna da sola"

mercoledì 4 marzo 2009

Mi(ni)steri...


E' di qualche giorno fa la notizia che il ministro Balala, è stato nominato ministro africano del turismo dell'anno in un evento organizzato tra gli altri da nomi altisonanti e sicuramente importanti quali l' "International Pan-African investment group", Africa Investor in collaborazione con il governo del Mozambico, L'organizzazione internazionale per il turismo mondiale (UNWTO) la "International Finance Corporation (World Bank Group)" e il NEPAD.

Sicuramente un premio prestigioso motivato dagli sforzi fatti dal ministro per rivitalizzare un settore, uscito letteralmente a pezzi dopo le elezioni politiche di inizio 2008.

Da ciò che è tragicamente scaturito da quelle elezioni, ne è uscito il governo di coalizione che ha nominato Mr Balala ministro del turismo e che in questi giorni, secondo alcuni sondaggi, è considerato dal 70% dei kenioti un fallimento completo specialmente per ciò che riguarda (sic) la corruzione.

Lo stesso governo che il giorno dopo la nomina del prestigioso premio, ha relegato il ministro Balala al 36mo posto su 42(!!) ministri secondo una indagine, appunto governativa, sulle performance.

E' proprio vero... Nemo propheta in patria!

Medardo Caretta e' innocente!


Stamattina passando davanti l'ufficio del consolato italiano a Malindi si notava esposto in bella evidenza in vetrina il foglio che ho fotografato e riprodotto a lato.

Il sig. Medardo Caretta, (se volete leggere una breve rassegna degli articoli pubblicati sulla sua storia da questo blog cliccate qui) e' stato riconosciuto innocente in appello, e tutte le accuse mosse contro di lui in primo grado sono state considerate false.

Rimane solo da risolvere il piccolo problema burocratico della scarcerazione... sembra infatti che, a differenza di quanto accade in Italia, dove in seguito ad una ordinanza di scarcerazione del giudice, quest'ultima debba essere eseguita in tempi brevissimi, qui in kenya se la possano prendere comoda accampando una scusa burocratica qualsiasi, arrivando addirittura ad essere eseguita non prima di una settimana.

Possiamo solo augurarci che al sig. Caretta non venga fatto anche questo ulteriore torto da parte di questo incredibile sistema giudiziario keniota.